Frode fiscale, sequestrati 33 milioni di euro e 34 indagati

VERONA, 26 NOV - La Guardia di Finanza di Verona ha eseguito un sequestro preventivo finalizzato alla confisca di oltre 33 milioni di euro, emesso dal gip del Tribunale di Napoli, nei confronti di 7 persone e 24 società coinvolte in una frode fiscale "carosello". L'operazioene si è svolta sotto il coordinamento dell'European Public Prosecutor's Office (EPPO) di Venezia. Gli elementi raccolti dalla Fiamme Gialle, grazie al coordinamento tra gli uffici della Procura Europea italiana e croata, hanno permesso di individuare un'organizzazione internazionale attiva nelle frodi Iva nel settore del commercio all'ingrosso di prodotti per la detergenza. L'indagine, durata oltre un anno, in seguito agli alert su alcune società veronesi, ha permesso di smascherare un articolato sistema fraudolento, basato su società fittiziamente residenti all'estero che acquistavano - senza Iva - beni per la cura della casa e della persona da grossisti italiani (alcuni dei quali veronesi), per poi cederli solo sulla carta a società fantasma dislocate nel territorio campano, le quali a loro volta cedevano a società filtro, omettendo il versamento delle imposte. Le cartiere estere, così come tutti gli indagati coinvolti nei vari passaggi della filiera fraudolenta, venivano gestite in Italia da un'associazione a delinquere con base nel napoletano. E' stato accertato un indebito risparmio fiscale di 33,8 milioni di euro, che costituiva la base per l'attuazione di strategie di pricing aggressivo, attraverso l'immissione nel mercato nazionale di merce a prezzi altamente concorrenziali. Risultano indagate 7 persone ritenute a capo dell'associazione a delinquere, e 27 associati con il ruolo di formali amministratori delle società inserite nella frode, per i quali è in corso di valutazione l'applicazione anche delle misure cautelari personali. Nelle perquisizioni hanno operato i finanzieri di Napoli, di Pozzuoli e di Nocera Inferiore (Salerno), e nel Nord Italia, quelli di Gorizia e Padova. Analoghi interventi sono stati condotti in Croazia, con l'arresto di alcuni indagati.
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