Flotilla, Lafram 'rapiti e sottoposti a trattamenti disumani'

BOLOGNA, 06 OTT - "Siamo stati rapiti e sequestrati in acque internazionali, a 35 miglia dalla costa di Gaza, e condotti con la forza a Eshdod. Questo si chiama rapimento e sequestro di persone". Così Yassine Lafram, presidente dell'Ucoii, ha raccontato la sua detenzione in Israele dopo aver partecipato alla Global Sumud Flotilla, parlando in Comune a Bologna insieme al sindaco Matteo Lepore. "Abbiamo subito violenze, interrogatori senza avvocato, umiliazioni sistematiche - ha aggiunto -. Pugni sulla schiena, botte sulla testa, occhi bendati e mani legate. Una privazione totale dei diritti fondamentali. È accaduto a uomini, donne, anziani, senza alcuna distinzione". Lafram ha denunciato anche la complicità dei Paesi europei: "Israele usa il Mediterraneo come un cortile privato, e purtroppo anche il nostro governo lo riconosce. Siamo stati accusati di essere entrati illegalmente in Israele, ma la verità è che siamo stati deportati contro la nostra volontà". Il presidente dell'Ucoii ha raccontato anche l'esito del procedimento giudiziario: "Alla fine siamo stati processati in poche ore e la sentenza è stata 'deportation'. Ci hanno espulsi senza alcuna possibilità di difesa reale. Io stesso ho rifiutato di firmare documenti che non rispecchiavano la verità, ma siamo stati comunque allontanati come se fossimo entrati illegalmente in Israele, quando invece eravamo stati sequestrati in mare aperto". "Quello che abbiamo vissuto noi è nulla rispetto a ciò che subiscono ogni giorno i palestinesi di Gaza", ha concluso.
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