Italia e Estero

Finti assunti e finti matrimoni, in 97 vanno a processo a Prato

foto diffusa da Gdf
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PRATO, 15 FEB - Vanno a processo a Prato 97 persone, italiane e straniere, per un vasto giro scoperto dalla guardia di finanza di finte assunzioni di lavoro e finti matrimoni al fine di ottenere permessi di soggiorno, dietro pagamento di soldi. Coinvolti extracomunitari alla ricerca di un permesso di soggiorno e soggetti compiacenti. Le accuse sono di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici, sottrazione fraudolenta al pagamento di imposte. Tra gli imputati, quattro commercialisti di Prato e Pistoia considerati al vertice dell'organizzazione. Un'altra decina di italiani alla sbarra per la vicenda dei matrimoni fittizi. Le verifiche sono partite da una ditta individuale, un pronto moda di cinesi, che ha avuto come dipendenti, nel tempo, ben 124 soggetti assunti per finta in prossimità della scadenza del permesso di soggiorno. Le indagini hanno permesso di accertare il coinvolgimento dei quattro professionisti. Poi, da qui, è venuta fuori l'organizzazione di "matrimoni di comodo", che ha fatto emergere un gruppo in grado di organizzare le nozze tra italiani compiacenti - andati a processo anche loro - e donne straniere per far ottenere il permesso di soggiorno dietro pagamento di una "tariffa prestabilita" da 5.000 euro a matrimonio. Terzo filone illegale, quello sulla presentazione delle domande di 'sanatoria', per la regolarizzazione di lavoratori stranieri impegnati come braccianti o come colf. Infine, per altri nove soggetti è emerso il reato di sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte tramite il sistema illecito delle imprese 'apri e chiudi' con cui più ditte-fantasma avevano accumulato (e mai versato) debiti nei confronti dell'Erario pari a circa 1 milione di euro.

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