Italia e Estero

Femminicidio in Gallura, il reo confesso parla davanti al gip

Tempio Pausania
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TEMPIO PAUSANIA, 26 SET - Da due ore Emanuele Ragnedda sta raccontando la sua versione dei fatti davanti alla gip del Tribunale di Tempio Marcella Pinna, che dovrà poi decidere sulla convalida del fermo per l'omicidio e l'occultamento del cadavere di Cinzia Pinna, la giovane donna di 33 anni scomparsa da Palau la notte tra l'1 e il 12 settembre e il cui corpo è stato poi ritrovato nascosto tra la vegetazione della tenuta vitivinicola ConcaEntosa dell'imprenditore, tra Palau e Arzachena. Era stato lo stesso Ragnedda, dopo aver confessato il delitto, a indicare il luogo in cui si trovava il cadavere. L'uomo, difeso dall'avvocato Luca Montella, ha quindi deciso di non avvalersi della facoltà di non rispondere durante l'udienza di convalida, ma di parlare. Da quanto si è appreso, sta ribadendo quanto già dichiarato durante il lungo interrogatorio in caserma che ha preceduto il fermo di polizia. La sua versione, al vaglio degli inquirenti, è nota: Cinzia sarebbe stata uccisa al culmine di un violento litigio, dopo una serata nel casolare della tenuta di Ragnedda a base di alcol e cocaina: gli specialisti del Ris di Cagliari hanno trovato in casa diverse bottiglie vuote e tracce di polvere bianca, presumibilmente proprio cocaina, sostanza che l'imprenditore ha ammesso di aver consumato in quei giorni. "Lei mi ha aggredito con un oggetto, ho avuto paura e ho sparato", questa la ricostruzione del reo confesso verbalizzata durante l'interrogatorio. Il delitto sarebbe avvenuto nel soggiorno dell'abitazione, dove sono state riscontrate dal Ris molte tracce di sangue, soprattutto sul divano, che l'imprenditore ha tentato di ripulire. Al momento del ritrovamento, il corpo di Cinzia era nudo dalla cinta in giù, indosso solo una maglietta. Gli indumenti mancanti sono stati trovati all'interno del casolare. Questi dettagli non escludono che nella notte ci possa essere stato anche un tentativo di approccio sessuale. Solo l'autopsia però, non ancora fissata, potrà chiarire se la vittima ha subito violenza.

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