Italia e Estero

Femminicidio Aosta, condannato per violenze vuole l'appello

Il sentiero per il villaggio di Equilivaz, nel comune di La Salle (Aosta), dove il 5 aprile 2024 è stata trovata morta in una chiesetta diroccata la ventiduenne francese Auriane Nathalie Laisne. "Gravemente indiziato" per l'omicidio, secondo la procura di Aosta, è il suo compagno, Sohaib Teima, ventunenne di Fermo.
Il sentiero per il villaggio di Equilivaz, nel comune di La Salle (Aosta), dove il 5 aprile 2024 è stata trovata morta in una chiesetta diroccata la ventiduenne francese Auriane Nathalie Laisne. "Gravemente indiziato" per l'omicidio, secondo la procura di Aosta, è il suo compagno, Sohaib Teima, ventunenne di Fermo.
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AOSTA, 06 MAG - "Il mio cliente intende impugnare la sentenza del tribunale penale di Grenoble". Così, interpellato dall'ANSA, l'avvocato francese Samir Bellasri, che assiste Sohaib Teima, il ventunenne di Fermo condannato venerdì scorso a sei mesi di reclusione per maltrattamenti nei confronti della compagna, Auriane Nathalie Laisne, 22 anni, di Lione, e al divieto di fare ingresso in Francia per dieci anni. Presunte violenze e minacce nei confronti della ragazza che in Italia Teima è "gravemente indiziato" di aver ucciso con un taglio alla gola, e abbandonato, alla fine di marzo in una chiesetta diroccata sopra La Salle, in Valle d'Aosta. Rientrato in Francia, il giovane era poi stato arrestato il 10 aprile scorso a Lione. In attesa dell'estradizione in Italia, già concessa dalla Corte d'appello di Grenoble giovedì scorso, Teima è quindi comparso davanti al tribunale della città francese con l'accusa di violenze e minacce che vanno dal 2022 all'inizio del 2024, episodi che la sua stessa compagna aveva denunciato. Durante il processo di venerdì, dichiara il legale, "i documenti oggettivi che contraddicono la denuncia della signora Laisne - scambi su Whatsapp e confessioni della signora Laisne via e-mail - sono stati respinti dal presidente della Corte, anche prima che il collegio giudicante si ritirasse per deliberare. Tali documenti potrebbero, quantomeno, essere oggetto di una perizia per verificarne l'autenticità. La Corte si è rifiutata di prenderli in considerazione" e "ha respinto le richieste di ulteriori documenti investigativi". Quindi Teima, "che nega di aver commesso atti di violenza contro la signora Laisne, ha diritto di ricorrere in appello". Ancora da stabilire quando il sospettato potrà essere estradato in Italia e quindi sottoporsi al procedimento penale per omicidio premeditato e aggravato avviato dalla procura di Aosta.

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