Fami a Giffoni, parlare di migrazione e accoglienza serve sempre

GIFFONI VALLE PIANA, 23 LUG - "Parlare di migrazione serve sempre perché dobbiamo creare consapevolezza. Il Fami è uno strumento fondamentale, con una dotazione di oltre un miliardo di euro, pensato per dare continuità agli interventi sul territorio. È un moltiplicatore di positività, capace di generare impatti concreti e duraturi sulle comunità e sulle varie articolazioni sociali". Lo dice la prefetto Maria Forte che torna per il terzo anno a Giffoni con il Fami, il Fondo Asilo, Migrazione ed Integrazione, con il suo stand in cui si propongono attività artistiche e laboratoriali per educare all'inclusione e all'accoglienza attraverso diversi e innovativi linguaggi espressivi. Un'occasione preziosa di confronto e consapevolezza su un tema attuale e spesso complesso, quello migratorio con riferimento alle politiche di inclusione scolastica e sociale, con particolare attenzione alle nuove generazioni. Prima dell'incontro istituzionale la prefetto Maria Forte e la vice prefetto Maria Eleonora Corsaro, Autorità di gestione del Fami, hanno visitato lo stand al Giffoni Village, dove sin dall'inizio del festival sono in corso i laboratori di musica, teatro, scrittura creativa, web education e genitorialità. Attività partecipatissime, che stanno ottenendo grande successo e che dimostrano come, attraverso la creatività e l'arte, si possa educare all'accoglienza e all'inclusione. Ad accoglierle il direttore di Giffoni Claudio Gubitosi, il responsabile relazioni istituzionali Davide Russo ed il responsabile dipartimento Progetti Speciali Marco Cesaro. A fare gli onori di casa il prefetto di Salerno, Francesco Esposito. Ad intervenire in Sala Verde, dove le due rappresentanti dell'Autorità di Gestione del Fami hanno incontrato i ragazzi di Giffoni Impact, anche i docenti Maurizio Italiano e Francesco Maviglia dell'Istituto Comprensivo "Mario La Cava" di Bovalino, protagonisti di un progetto Fami dedicato all'inclusione scolastica. La scuola come luogo di accoglienza uno dei cardini. Il progetto presentato ha coinvolto 28 scuole in Calabria, con attività mirate all'integrazione scolastica, all'inclusione sociale e al contrasto alla dispersione. "Il passaggio primario - ha spiegato il professor Maurizio Italiano - è avere una scuola davvero inclusiva. I laboratori hanno aiutato non solo i ragazzi, ma anche le famiglie. I genitori diventano spesso mediatori culturali, parte attiva del percorso. Ogni soggetto, dalla scuola al terzo settore, ha messo un mattone per costruire una comunità educativa accogliente". "Questi ragazzi spesso ci guardano con occhi grandi e spaesati - ha aggiunto il professor Francesco Maviglia - Il nostro compito è farli sentire a casa, inserirli nel contesto sociale e scolastico. E ogni piccolo risultato ci dà la forza di fare ancora di più". Tra le attività più efficaci lo sport, vissuto come terreno fertile per la partecipazione e la relazione. Una riflessione importante è arrivata ancora dal professor Italiano, che ha sottolineato il ruolo della comunità ospitante nei percorsi di inclusione: "I progetti funzionano davvero quando coinvolgono anche i ragazzi italiani. Educare all'accoglienza è parte integrante dell'inclusione. Collaboriamo con il territorio, con le forze dell'ordine, con le associazioni, per promuovere una vera cultura dell'incontro." La vice prefetto Corsaro ha ricordato come l'integrazione sia un processo che inizia fin dalla prima infanzia e prosegue con particolare riferimento alla vita scolastica: "Abbiamo finanziato 13 grandi progetti in 13 Regioni. L'obiettivo è accompagnare i ragazzi che hanno difficoltà, che faticano ad andare a scuola, a sentirsi accolti. E formiamo anche i docenti, fornendo loro una cassetta degli attrezzi per affrontare le sfide educative con consapevolezza". L'incontro si è concluso con un messaggio forte, rivolto direttamente ai ragazzi in sala: "Giffoni rappresenta la speranza - ha dichiarato Forte -. Qui c'è la possibilità che nasca una nuova consapevolezza. Perché il sospetto verso chi arriva è spesso frutto di cattiva informazione. Voi potete cambiare questo approccio". "Giffoni è un seme, e speriamo che porti frutti - ha aggiunto Corsaro -. Siete voi il futuro di questo Paese".
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