Ex pentito a capo banda di rapinatori a Catania, 5 arresti

CATANIA, 03 NOV - L'ex collaboratore di giustizia Angelo Mascali, 64 anni, in passato figura di rilievo della famiglia mafiosa Santapaola-Ercolano, struttura di vertice di Cosa nostra etnea, con ruolo di comando e di gestione militare, sarebbe stato a capo di una banda di rapinatori specializzata in rapina ad autotrasportatori. E' l'accusa che gli muove la Procura di Catania che ha chiesto e ottenuto dal gip, per lui e per altri quattro suoi presunti complici, un'ordinanza di custodia cautelare in carcere per rapina aggravata in concorso e porto illegale di armi. I cinque sono stati arrestati da carabinieri della sezione di Polizia giudiziaria della Procura e del nucleo Investigativo del comando provinciale di Catania. Divenuto collaboratore di giustizia dall'agosto 1998, Angelo Mascali ha reso dichiarazioni rilevanti in vari processi di mafia, contribuendo a delineare l'organigramma dell'associazione mafiosa e le infiltrazioni di Cosa Nostra catanese nelle attività economiche. Il programma gli è stato revocato nel 2023 per reati commessi mentre era sotto protezione. Le indagini dei carabinieri, contesta la Procura, avrebbero fatto "emerge che l'ex collaboratore di giustizia, negli ultimi mesi, grazie al suo radicamento operativo e relazionale nel territorio, avrebbe creato un gruppo composto prevalentemente da familiari, specializzato nella commissione di violente rapine". Due gli episodi contestati, commessi l' 8 maggio e il 20 giugno scorsi, ai danni di autotrasportatori delle province di Palermo e di Enna che sarebbero stati attirati con l'inganno nelle sedi di Catania di imprese specializzate nel recupero, trattamento e vendita di materiale ferroso. Al primo sarebbe stato garantito l'acquisto di materiale per 10.000 euro, ma invece avrebbe subito, con violenza e gravi minacce, la rapina del denaro contante che aveva con sé da parte di quattro dei cinque indagati, uno dei quali lo avrebbe colpito alla testa e al volto con il calcio di una pistola. Durante la seconda rapina, invece, la vittima sarebbe stata invitata a recarsi nella ditta di uno degli arrestati per ottenere 15.800 euro, a lui dovuti per precedenti conferimenti di rottami. L'autotrasportatore dopo essere stato pagato sarebbe stato raggiunto dai rapinatori, fermato e poi minacciato di morte e rapinato del denaro avuto e di altri 500 euro custoditi nel portafoglio.
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