Italia e Estero

Ex Ilva, Uil 'attacco squadrista Fiom contro i nostri delegati'

AA

GENOVA, 05 DIC - "Davanti ai cancelli dell'ex Ilva a Genova Cornigliano stamani è successo un fatto di una gravità estrema, un attacco squadrista a cinque sindacalisti della Uilm da parte di un gruppo di quindici-venti persone con le felpe della Fiom, che hanno circondato e picchiato il segretario generale della Uilm Luigi Pinasco, il segretario organizzativo Claudio Cabras e tre delegati". Lo denuncia il segretario generale della Uil Liguria Riccardo Serri in una conferenza stampa a Genova identificando gli aggressori in "militanti di Lotta Comunista che vogliono avere l'egemonia all'interno della Fiom". All'origine delle tensioni la mancata adesione della Uilm allo sciopero generale dei metalmeccanici genovesi sulla vertenza ex Ilva. Secondo quanto riferito dal sindacato il segretario generale della Uilm Luigi Pinasco sarebbe il ferito più grave avendo ricevuto due pugni in testa, uno al petto e uno alla coscia. È ricoverato sotto osservazione al pronto soccorso dell'ospedale Villa Scassi di Genova Sampierdarena insieme a un altro sindacalista della Uilm, mentre gli altri tre aggrediti sono già stati dimessi. "Sono stati circondati dopo che il segretario della Fiom ha incitato i nostri segretari e delegati ad andare via - riporta Serri -, li hanno inseguiti e presi a calci e pugni in testa e nel corpo buttandoli a terra, una violenza gravissima che dev'essere condannata, ad ora non abbiamo ricevuto nemmeno un segno di solidarietà da parte della Cgil, anzi abbiamo visto le dichiarazioni di Landini e De Palma che non condannano ma sostengono che i nostri iscritti non dovevano presentarsi all'ingresso dell'ex Ilva. Noi eravamo lì come tutti gli altri a difendere la fabbrica, non vogliamo però la violenza". La Uil Liguria ha presentato denuncia alla Polizia e informato la Digos per ricostruire la vicenda. "C'è una responsabilità fisica perché c'è chi li ha picchiati, ma c'è anche una responsabilità morale di chi continua a non condannare l'aggressione - aggiunge Serri -. Se non c'è una condanna vuol dire che c'è una strategia dietro come noi pensiamo, una strategia di essere i primi, di predominare, di fare solo confusione, una strategia della violenza che non paga mai".

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato

Argomenti