Italia e Estero

Estate di incidenti in montagna, si va verso quota 100 morti

Il Soccorso alpino dell'Emilia-Romagna sta intervenendo questa mattina al bivacco Musiani, sull'Appennino modenese al confine con quello bolognese, nel territorio del comune di Fanano, poiché quattro ragazzi mal equipaggiati sono rimasti bloccati a causa del maltempo. In particolare, come lo stesso Saer specifica, questa mattina è in corso una bufera di neve e in quota c'è un vento fino a circa 150 chilometri orari, scarsa la visibilità. Sul posto si è recata una squadra Saer composta da cinque tecnici e un infermiere. Per raggiungere il rifugio i soccorritori hanno dovuto utilizzare gli sci da alpinismo. Non risulterebbero problemi sanitari per i quattro ragazzi. ANSA/US SOCCORSO ALPINO +++ NPK +++ NO SALES, EDITORIAL USE ONLY +++
Il Soccorso alpino dell'Emilia-Romagna sta intervenendo questa mattina al bivacco Musiani, sull'Appennino modenese al confine con quello bolognese, nel territorio del comune di Fanano, poiché quattro ragazzi mal equipaggiati sono rimasti bloccati a causa del maltempo. In particolare, come lo stesso Saer specifica, questa mattina è in corso una bufera di neve e in quota c'è un vento fino a circa 150 chilometri orari, scarsa la visibilità. Sul posto si è recata una squadra Saer composta da cinque tecnici e un infermiere. Per raggiungere il rifugio i soccorritori hanno dovuto utilizzare gli sci da alpinismo. Non risulterebbero problemi sanitari per i quattro ragazzi. ANSA/US SOCCORSO ALPINO +++ NPK +++ NO SALES, EDITORIAL USE ONLY +++
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ROMA, 17 AGO - Non si fermano gli incidenti mortali sulle montagne italiane nell'estate 2025. L'ultimo dato del Corpo nazionale del soccorso alpino (Cnsas) è fermo al 23 luglio con 83 morti, con quasi 3 decessi al giorno a partire dal 21 giugno, ma anche in agosto i numeri sono rimasti costanti con cifre che si avviano verso quota 100 vittime. "Ad oggi è impossibile fornire un dato aggiornato - spiega Simone Alessandrini del Soccorso Alpino - ma i nostri interventi non si sono certo fermati in queste ultime settimane, anzi". Il 44% degli interventi sono solo per escursionisti colpiti da malori o rimasti coinvolti in cadute e il 56% per tutte le altre attività. "Il turismo montano da 4-5 anni ha registrato un forte aumento ma non tutti fanno corsi preparatori e i non iscritti al Club Alpino Italiano sono quasi il 90%. Le montagne italiane, da nord a sud, sono quindi affollate da persone che non sono attrezzate per questo tipo di turismo. Una grande fetta lo fa solo per potere scattare una foto da postare sui social senza avere le conoscenze tecniche - mi riferisco anche agli itinerari idonei - o banalmente l'abbigliamento adatto. In molti indossano le scarpe sbagliate, le scarpe da ginnastica che si usano in città, o affrontano i sentieri con magliette di cotone, non adatte. C'è una forma di incoscienza: chi sceglie di salire in pantaloncini, in alcuni casi senza portarsi dietro neanche l'acqua mette a rischio la propria vita".

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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