Italia e Estero

Dracula sepolto a Napoli? Decifrata la misteriosa iscrizione

Un busto raffigurante Vlad III di Valacchia, il personaggio che ispiro il “Dracula” di Bram Stoker, installato davanti a quella che per alcuni studiosi potrebbe essere la sua tomba ospitata nel complesso monumentale di Santa Maria La Nova a Napoli, 10 aprile 2024 ANSA/ CIRO FUSCO
Un busto raffigurante Vlad III di Valacchia, il personaggio che ispiro il “Dracula” di Bram Stoker, installato davanti a quella che per alcuni studiosi potrebbe essere la sua tomba ospitata nel complesso monumentale di Santa Maria La Nova a Napoli, 10 aprile 2024 ANSA/ CIRO FUSCO
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NAPOLI, 29 GIU - Potrebbe essere risolto il mistero della sepoltura, a Napoli, del Principe Vlad III di Valacchia, meglio conosciuto come Conte Dracula. Da dieci anni alcuni ricercatori ipotizzano che le spoglie del Principe Vlad - vissuto tra il 1431 e il 1477, detto l'impalatore, dal trattamento che riservava ai suoi nemici - siano custodite nel complesso angioino-aragonese di Santa Maria la Nova, nel cuore di Napoli. E la decriptazione di una scritta sulla sua presunta tomba, il cui significato era rimasto finora sconosciuto, potrebbe confermarlo. Ad anticiparlo al Mattino online è lo stesso direttore del Complesso monumentale partenopeo, il professor Giuseppe Reale, dalla Romania, dove è stato informato dei primi esiti del lavoro di un gruppo di studiosi. A loro avviso la misteriosa iscrizione sarebbe un elogio funebre proprio per Vlad III di Valacchia, passato alla storia come Dracula grazie allo scrittore irlandese Bram Stoker che, nel 1897, a lui si ispirò per il protagonista del suo celebre romanzo. L'idea che Dracula sia seppellito a Napoli nasce nel 2014 quando alcuni studiosi italiani, supportati da pareri di esperti dell'università di Tallinn, giunsero a questa conclusione soprattutto sulla base di alcune decorazioni presenti sulla tomba, in particolare un drago e alcuni simboli di matrice egizia. A loro avviso, il conte non sarebbe morto in battaglia, ma sarebbe stato fatto prigioniero dai turchi e in seguito riscattato dalla propria figlia, Maria Balsa, nel frattempo adottata da una famiglia di Napoli, città dove si sarebbe rifugiata proprio per salvarsi dalla persecuzione turca. Maria Balsa avrebbe quindi portato in Italia il padre Vlad e, alla sua morte, lo avrebbe fatto tumulare nella tomba del suocero, Matteo Ferrillo, che si trova nella cappella Turbolo, a Santa Maria la Nova. E' qui che è stata trovata l'iscrizione misteriosa, sembra risalente intorno al Cinquecento, che ora sarebbe stata decifrata.

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