Dpcm tra zone gialle, arancioni e rosse: ecco le regole

Il nuovo Dpcm prevede regole differenti a seconda delle zone: gialle, arancioni o rosse, individuate dalle ordinanze del ministero della Salute con valenza quindicinale, sulla base del livello di rischio di contagio.
Ecco allora un semplice vademecum per iniziare ad orientarsi tra le nuove disposizioni, in attesa di sapere se, come pare ormai pressoché scontato alla luce dell'Rt regionale, la Lombardia sarà dichiarata zona rossa. Va comunque tenuto presente che alcuni punti potrebbero essere soggetti ad interpretazioni successive alla luce di successive circolari ministeriali, come già avvenuto in occasione dei precedenti Dpcm, specie nel lockdown della scorsa primavera.
ZONA GIALLA
- Da quando a quando è in vigore il Dpcm? Da giovedì 5 novembre a giovedì 3 dicembre.
- Si può circolare liberamente? Ci sono limitazioni solo dalle 22 alle 5: il coprifuoco. Dopo le 22 è possibile uscire di casa solo per «comprovate esigenze» di lavoro, necessità, salute e emergenza.
- È necessario un modulo di autocertificazione? Sì, proprio come nella Fase 1 del lockdown della scorsa primavera. Il modulo dovrà essere compilato con le proprie generalità e le ragioni dello spostamento.
- È possibile andare al bar o al ristorante? Sì ma solamente fino alle 18. Successivamente è ammesso l’acquisto di cibo da asporto, che va tuttavia consumato a casa propria o comunque non nelle immediate vicinanze dell’esercizio commerciale o all’aperto.
- È consentito andare al museo? Al pari di cinema e teatri, anche musei e siti espositivi di mostre sono stati chiusi dal nuovo Dpcm.
- I centri commerciali sono aperti? Solamente dal lunedì al venerdì. Restano chiusi (come già in Lombardia, dall’introduzione dell’ultima ordinanza) il sabato e la domenica e nei giorni festivi.
ZONA ARANCIONE
- Da quando a quando è in vigore il Dpcm? Da giovedì 5 novembre a giovedì 3 dicembre. Le misure da zona arancione tuttavia vengono adottate di 15 giorni in 15 giorni, previa rivalutazione da parte dell’Iss e del Cts dell’andamento della curva dei contagi all’interno della singola area.
- È consentito entrare o uscire dalla zona arancione? Non è permesso superare i confini della regione (o provincia) inserita in fascia arancione, fatti salvi i casi di «comprovate esigenze» e quindi da ricondurre a motivi di lavoro (o studio), salute o per eventuali emergenze.
- È ammesso il solo transito in una Regione o provincia ricadente in zona arancione? Il transito è consentito: il Dpcm specifica espressamente che «il transito sui territori di cui al comma 1 (dell’art. 2, alias quelli ricadenti in area arancione, ndr) è consentito qualora necessario a raggiungere ulteriori territori non soggetti a restrizioni negli spostamenti o nei casi in cui gli spostamenti sono consentiti».
- Per chi risiede in zona arancione è consentito uscire dal proprio comune di residenza? No, il Dpcm del 3 novembre vieta espressamente «ogni spostamento con mezzi di trasporto pubblici o privati, in un comune diverso da quello di residenza, domicilio o abitazione, salvo che per comprovate esigenze di lavoro, studio, salute». È inoltre consentito far ritorno a casa a chi risiede in altra zona ma si trova in territorio compreso in una zona arancione al momento della sua istituzione.
- È necessario un modulo di autocertificazione? Sì, proprio come nella Fase 1 del lockdown della scorsa primavera. Il modulo dovrà essere compilato con le proprie generalità e le ragioni dello spostamento.
- È consentito recarsi a scuola o accompagnare un figlio a scuola? Sì, dal momento che il Dpcm permette «gli spostamenti strettamente necessari ad assicurare lo svolgimento della didattica in presenza nei limiti in cui la stessa è consentita».
- È possibile recarsi al bar o al ristorante? No. Nelle zone arancioni questi esercizi, al pari di pub, gelaterie e pasticcerie sono chiusi, fatto salvo il caso che si tratti di mense e di servizi di «catering continuativo». È tuttavia sempre consentito comprare cibo da asporto fino alle 22, quando scatta il coprifuoco, con le medesime limitazioni previste per le zone verdi circa le modalità di consumazione. Le limitazioni non riguardano autogrill e servizi di ristoro previsti in strutture come ospedali o aeroporti.
- È consentito svolgere attività motoria e attività sportiva? Sono entrambe ammesse, ma devono essere rispettati i requisiti di distanziamento sociale. Devono essere comunque svolte nel proprio comune di residenza e all’aperto. Sono al contrario chiusi gli impianti sportivi come palestre, piscine e centri fitness.
ZONA ROSSA
- Da quando a quando è in vigore il Dpcm? Da giovedì 5 novembre a giovedì 3 dicembre. Le misure da zona rossa tuttavia vengono adottate di 15 giorni in 15 giorni, previa rivalutazione da parte dell’Iss e del Cts dell’andamento della curva dei contagi all’interno della singola area.
- È consentito entrare o uscire dalla zona rossa? Non è permesso superare i confini della regione (o provincia) inserita in zona rossa, fatti salvi i casi di «comprovate esigenze» e quindi da ricondurre a motivi di lavoro (o studio), salute o per eventuali emergenze.
- È ammesso il solo transito in una Regione o provincia ricadente in zona rossa? Il transito è consentito: il Dpcm specifica espressamente che «il transito sui territori di cui al comma 1 (dell’art. 2, alias quelli ricadenti in area rossa, ndr) è consentito qualora necessario a raggiungere ulteriori territori non soggetti a restrizioni negli spostamenti o nei casi in cui gli spostamenti sono consentiti».
- Per chi risiede in zona rossa è consentito uscire dal proprio comune di residenza? No, il Dpcm del 3 novembre vieta espressamente «ogni spostamento con mezzi di trasporto pubblici o privati, in un comune diverso da quello di residenza, domicilio o abitazione, salvo che per comprovate esigenze di lavoro, studio, salute». È inoltre consentito far ritorno a casa a chi risiede in altra zona ma si trova in territorio compreso in una zona rossa al momento della sua istituzione.
- È necessario un modulo di autocertificazione? Sì, proprio come nella Fase 1 del lockdown della scorsa primavera. Il modulo dovrà essere compilato con le proprie generalità e le ragioni dello spostamento.
- È consentito recarsi a scuola o accompagnare un figlio a scuola? Sì, dal momento che il Dpcm permette «gli spostamenti strettamente necessari ad assicurare lo svolgimento della didattica in presenza nei limiti in cui la stessa è consentita».
- Le scuole sono aperte? Non tutte. Restano aperti con lezioni in presenza nidi, scuole per l’infanzia, primarie e le classi secondarie di primo grado, queste ultime limitatamente alle classi prime. Per studenti di seconda e terza media come pure quelli delle superiori le lezioni saranno con didattica a distanza, fatti salvi i casi in cui sia indispensabile ricorrere ai laboratori scolastici.
- I negozi sono aperti? No. I soli ad essere aperti sono quelli alimentari, farmacie (e parafarmacie), tabaccai ed edicole. Il dettaglio di tutti gli esercizi che possono restare aperti è contenuto in un apposito allegato del Dpcm (di imminente pubblicazione).
- Parrucchieri ed estetisti restano aperti? Barbieri e parrucchieri restano aperti. Ne è stata prevista l’apertura nel testo definitivo del Dpcm, diversamente da quanto riportato dalle bozze circolate martedì sera. Chiusi invece i centri estetici.
- È possibile recarsi al bar o al ristorante? No. Nelle zone rosse questi esercizi, al pari di pub, gelaterie e pasticcerie sono chiusi, fatto salvo il caso che si tratti di mense e di servizi di «catering continuativo ». È tuttavia sempre consentito ordinare cibo da asporto fino alle 22, quando scatta il coprifuoco, con le medesime limitazioni previste per le zone verdi circa le modalità di consumazione. Le limitazioni non riguardano autogrill e servizi di ristoro previsti in strutture come ospedali o aeroporti.
- I mercati rionali si svolgeranno? No, eccezion fatta per «le attività dirette alla vendita di soli generi alimentari».
- È consentito svolgere attività motoria e attività sportiva? Sono entrambe ammesse, ma devono essere rispettati i requisiti di distanziamento sociale. Devono essere comunque svolte nel proprio comune di residenza e all’aperto. L’attività motoria in particolare è consentita «in prossimità della propria abitazione». Non solo: il Dpcm precisa che l’attività motoria va svolta «comunque nel rispetto della distanza di almeno un metro da ogni altra persona e con obbligo di utilizzo di dispositivi di protezione delle vie respiratorie». Va dunque indossata la mascherina. Sono invece da ultimo chiusi gli impianti sportivi come palestre, piscine e centri fitness.
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