Italia e Estero

Donna morta in aerofune, primi avvisi di garanzia

Una donna di 41 anni è morta a Bema, sulle alpi Orobie in Valtellina, dopo che è precipitata nell'area dell'impianto sportivo dell'aerofune della Fly Emotion, 05 maggio 2024. Ancora da chiarire, al momento, la dinamica di quanto è avvenuto all'impianto sportivo che porta i turisti in cerca di ebbrezze mozzafiato, attraverso un impianto a fune in sicurezza, dall'abitato di Bema all'altro versante della montagna, sospesi nel vuoto. ANSA / Carlo Orlandi
Una donna di 41 anni è morta a Bema, sulle alpi Orobie in Valtellina, dopo che è precipitata nell'area dell'impianto sportivo dell'aerofune della Fly Emotion, 05 maggio 2024. Ancora da chiarire, al momento, la dinamica di quanto è avvenuto all'impianto sportivo che porta i turisti in cerca di ebbrezze mozzafiato, attraverso un impianto a fune in sicurezza, dall'abitato di Bema all'altro versante della montagna, sospesi nel vuoto. ANSA / Carlo Orlandi
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SONDRIO, 08 MAG - La Procura di Sondrio, diretta da Piero Basilone, ha notificato i primi avvisi di garanzia ad alcuni dipendenti della Fly Emotion di Bema per l'incidente costato la vita a una donna marocchina di 41 anni, Ghizlane Moutahir, precipitata al termine della traversata con l'aerofune in Valtellina. L'ipotesi di reato è omicidio colposo e l'avviso di garanzia è un atto dovuto. L'impianto, ora sotto sequestro, attualmente occupa una quindicina di addetti, alcuni dei quali erano in servizio domenica, quando la turista ha perso la vita sotto lo sguardo delle giovani nipoti che hanno filmato la tragedia con uno smartphone. I magistrati, in questi ultimi giorni, hanno avvisato tutte le persone che potrebbero avere interesse a partecipare con un perito di parte all'autopsia (i familiari della vittima e i possibili diversi indagati) in programma venerdì, a cura del patologo Luca Tajana dell'Istituto di medicina legale dell'Università di Pavia. Intanto, nello stretto riserbo, i militari del Sagf-Soccorso Alpino della Guardia di finanza di Sondrio, delegati dal pm Stefano Latorre a condurre le indagini, continuano ad ascoltare i testimoni presenti quel tragico giorno all'incidente a Bema e anche a verificare se, in passato, ci siano stati precedenti simili, anche se di minore gravità. Si tratta, infatti, di raccogliere elementi utili.

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