Italia e Estero

Don Mattia Ferrari parte civile contro il suo hater

Don Mattia Ferrari durante l’ultima giornata della kermesse politica ideata da Matteo Renzi alla ex Stazione Leopolda di Firenze “Leopolda 13 Vivaio Italia “Firenze 05 Ottobre 2025 ANSA/CLAUDIO GIOVANNINI
Don Mattia Ferrari durante l’ultima giornata della kermesse politica ideata da Matteo Renzi alla ex Stazione Leopolda di Firenze “Leopolda 13 Vivaio Italia “Firenze 05 Ottobre 2025 ANSA/CLAUDIO GIOVANNINI
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MODENA, 05 NOV - Don Mattia Ferrari, prete trentaduenne di Modena, cappellano della ong 'Mediterranea', da anni in prima linea nel dare assistenza ai migranti, si è costituito in tribunale a Modena parte civile nel processo per diffamazione aggravata nei confronti del titolare di un account su X che da anni pubblica post contro la sua attività. L'uomo dietro all'account @rgowans è risultato essere un 56enne polacco, che in passato ha avuto un ruolo come addetto ai dati riservati del servizio Frontex. Il 56enne non era presente in aula, dove si è celebrata la prima udienza. Una volta di fronte ai cronisti è stato proprio Ferrari a spiegare come dietro a quel profilo di X che da tempo lo mette nel mirino potrebbero esserci realtà ben più grandi: "Il profilo che noi abbiamo denunciato è considerato dai giornalisti portavoce della mafia libica perché - spiega il prete modenese - tutti i giorni, anche ieri, e lo farà sicuramente anche oggi, come dal 2017 a questa parte, pubblica materiale sulle milizie libiche, espone foto delle persone migranti catturate, espone foto umilianti. E questa azione in otto anni non è mai stata contrastata all'infuori di questo processo. Noi siamo stati attaccati perché siamo stati aiutanti dei veri protagonisti di questa vicenda che sono i nostri fratelli e sorelle migranti che conducono una lotta per la vita e per la fraternità. Quello che è mancante in questi anni - sottolinea Ferrari, assistito dall'avvocato Francesca Cancellaro - è ancora un impegno sufficiente da parte della politica perché a monte ci sono dei problemi da parte delle istituzioni e della politica e ci aspettiamo uno scatto in avanti da parte di istituzioni e politica perché se ciascuno fa la sua parte questa vicenda, per quanto grande ed epocale sia, quella della mafia libica e dei migranti si risolve. Però tutti la devono fare la propria parte".

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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