Italia e Estero

Distesa di rifiuti vicino al cippo del piccolo Tommaso Onofri

Il piccolo Tommaso Onofri in una immagine del 03 marzo 2006. Confermata dalla Cassazione la condanna all'ergastolo nei confronti di Mario Alessi, il manovale pregiudicato accusato dell'omicidio e del rapimento del piccolo Tommaso Onofri, avvenuto la sera del 2 marzo 2006 a Casal Baroncolo (Parma). La Cassazione ha inoltre annullato con rinvio, ad altra sezione della Corte d'Assise d'Appello di Bologna, la condanna a 30 anni di reclusione per la sua convivente e complice Antonella Conserva. Per lei ci sara' dunque un nuovo processo per chiarire meglio la sua responsabilita' nella tragica vicenda. ANSA/ARCHIVIO
Il piccolo Tommaso Onofri in una immagine del 03 marzo 2006. Confermata dalla Cassazione la condanna all'ergastolo nei confronti di Mario Alessi, il manovale pregiudicato accusato dell'omicidio e del rapimento del piccolo Tommaso Onofri, avvenuto la sera del 2 marzo 2006 a Casal Baroncolo (Parma). La Cassazione ha inoltre annullato con rinvio, ad altra sezione della Corte d'Assise d'Appello di Bologna, la condanna a 30 anni di reclusione per la sua convivente e complice Antonella Conserva. Per lei ci sara' dunque un nuovo processo per chiarire meglio la sua responsabilita' nella tragica vicenda. ANSA/ARCHIVIO
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BOLOGNA, 27 AGO - Incuria, sporcizia, rifiuti abbandonati di ogni tipo. Così si è presentata via del Traglione a Parma agli occhi di Paola Pellinghelli, mamma di Tommaso Onofri, il bambino rapito e ucciso nel 2006 quando aveva solo 18 mesi. A poca distanza c'è il cippo in memoria del piccolo, nel punto in cui fu ritrovato esamine. A denunciare la condizione della strada che porta al "bosco di Tommy" (non è la prima volta che accade) e a chiedere aiuto per ripulirla è la signora Pellinghelli sulle pagine della Gazzetta di Parma. In una piazzola ai lati della via è stato scaricato materiale edile, cartongesso, tubi di silicone, cartoni. Poco più avanti rifiuti domestici ingombranti, compreso un seggiolino per auto. All'ANSA la madre racconta che "fino alla pandemia siamo riusciti a tenere pulito, organizzandoci con volontari, poi ci siamo dovuti fermare e anche io non venivo da un po'. Ora la situazione è questa, ma non avrei mai immaginato una cosa così. L'abbandono dei rifiuti e il degrado mi danno fastidio ovunque, ma in questo posto, proprio non capisco come si possa...". Così, la richiesta di aiuto lanciata oggi sulla Gazzetta: "Proverò a riformare una squadra di volontari - dice - Se il Comune darà i permessi e Iren accettasse di portare via quella massa di rifiuti ce la faremo ancora. E se qualche buon'anima potrà darmi una mano gliene sarò grata". In poche ore già qualcuno l'appello lo ha raccolto: "Un imprenditore di Parma ha chiamato dicendo che è a disposizione con un camion e una squadra per ripulire tutto, una signora di 80 anni mi ha telefonato per dirmi che lei c'è - racconta - Alla fine quando mi muovo qualcosa succede e non lo dico per presunzione, ma è Tommaso che è rimasto nel cuore di tutti".

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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