Di Cola (Cgil), manovra elude tema sottofinanziamento di Roma

ROMA, 31 OTT - "Da tempo sosteniamo che Roma debba essere messa in condizione di svolgere le sue funzioni di Capitale ma senza risorse non c'è riforma che tenga. Lo ribadiremo anche quando saremo convocati in audizione sulla modifica dell'articolo 114 della Costituzione in merito alla riforma dei poteri di Roma Capitale. Quella dei finanziamenti è una precondizione su cui non possono esserci ambiguità". Così, in una nota, il segretario generale della Cgil di Roma e del Lazio Natale Di Cola. "Il sottofinanziamento di Roma, a cui neanche quest'ultima Legge di Bilancio dà risposte per invertire la tendenza, - continua la nota - è un vulnus irrisolto che da troppo tempo chiediamo di risolvere. I trasferimenti sono inadeguati sia per lo svolgimento delle funzioni di Capitale, che per le reali presenze in città" "A Roma- prosegue Di Cola - i residenti effettivi sono almeno 3,3 milioni, mezzo milione in più rispetto ai residenti iscritti all'anagrafe, con pendolari e flussi turistici si arriva ad una presenza media di 4,7 milioni di persone, due milioni in più rispetto ai residenti. È impensabile ignorare tutto questo nella definizione dei trasferimenti per i trasporti pubblici, il sociale, il decoro, la sicurezza e la macchina amministrativa". "La città ha bisogno di almeno 500 milioni di euro in più sulla spesa corrente e un piano di investimenti strutturale per funzionare in modo ordinario e per limitare i disagi vissuti dalle cittadine e dai cittadini, per questo continuiamo a chiedere che una parte dei fondi giubilari, che non sono stati sufficienti, diventino una quota strutturale del finanziamento di Roma Capitale. A queste risorse ne vanno affiancate altre per finanziare sia le nuove funzioni che tutte che Roma già oggi svolge a supporto dello Stato nel suo ruolo di Capitale. Senza investimenti importanti e strutturali da parte del Governo sulla Capitale non ci sarà il cambio di passo che tutti auspichiamo", conclude Di Cola".
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