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Devastò Terminal 1 Malpensa, 28enne patteggia condanna

Il momento in cui un uomo ha dato in escandescenza questa mattina al terminal 1 dell'aeroporto milanese di Malpensa, appiccando il fuoco a un cestino della spazzatura e provocando alte fiamme nei pressi del gate 13 e allarme fra i passeggeri, Milano, 20 agosto 2025 CREDIT FABIOLA GOMES LEARDINI CONSULENZE - NOEMI DIAS ADVOGADA +++ ATTENZIONE LA FOTO NON PUO' ESSERE PUBBLICATA O RIPRODOTTA SENZA L'AUTORIZZAZIONE DELLA FONTE DI ORIGINE CUI SI RINVIA+++ NPK +++
Il momento in cui un uomo ha dato in escandescenza questa mattina al terminal 1 dell'aeroporto milanese di Malpensa, appiccando il fuoco a un cestino della spazzatura e provocando alte fiamme nei pressi del gate 13 e allarme fra i passeggeri, Milano, 20 agosto 2025 CREDIT FABIOLA GOMES LEARDINI CONSULENZE - NOEMI DIAS ADVOGADA +++ ATTENZIONE LA FOTO NON PUO' ESSERE PUBBLICATA O RIPRODOTTA SENZA L'AUTORIZZAZIONE DELLA FONTE DI ORIGINE CUI SI RINVIA+++ NPK +++
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VARESE, 03 SET - Ha patteggiato una condanna di due anni e dieci mesi Aboubakar Traoré, il 28enne originario del Mali che lo scorso 20 agosto ha appiccato il fuoco a Malpensa danneggiando a colpi di martello i check in del Terminal 1 dell'aeroporto e finendo per essere arrestato per danneggiamento dopo aver seminato il panico trai passeggeri. La sentenza è stata ratificata oggi in Tribunale a Buso Arsizio. L'uomo per ora resterà in carcere. La condanna è arrivata sulla base dell'evidenza di testimonianze, filmati e verbali di polizia e vigili del fuoco che individuano chiaramente le responsabilità del giovane. Traoré - in Italia regolarmente e con un lavoro come addetto alle pulizie e che il giorno prima della violenza a Malpensa aveva infranto una vetrina a Milano - ha ribadito al termine dell'udienza di aver agito per "vendetta". Il 16 agosto l'uomo aveva tentato di partire da Malpensa per l'Arabia Saudita con un passaporto giudicato falso dalle autorità. Documento respinto e imbarco negato, di qui sarebbe nata la volontà di vendicarsi. In aula era presente anche Mahamoud Idrissa Boune, il presidente dell'associazione dei Maliani in Italia, che si è messo a disposizione per accompagnare l'uomo in un centro di riabilitazione nel corso dell'espiazione della pena, perché possa curare i suoi problemi e reinserirsi. "Se si tratta di un maliano noi faremo di tutto per sostenerlo e dare aiuto", ha spiegato.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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