Italia e Estero

Del Pero, 'Stati Uniti in un declino indiscutibile'

epa05739562 Protesters hold up signs during a Women's March rally on 42nd street in New York, New York , USA, 21 January 2017. Protest rallies were held in over 30 countries around the world in solidarity with the Women's March on Washington in defense of press freedom, women's and human rights following the official inauguration of Donald J. Trump as the 45th President of the United States of America in Washington, DC, USA, on 20 January 2017. EPA/JASON SZENES
epa05739562 Protesters hold up signs during a Women's March rally on 42nd street in New York, New York , USA, 21 January 2017. Protest rallies were held in over 30 countries around the world in solidarity with the Women's March on Washington in defense of press freedom, women's and human rights following the official inauguration of Donald J. Trump as the 45th President of the United States of America in Washington, DC, USA, on 20 January 2017. EPA/JASON SZENES
AA

(di Francesco De Filippo) TRIESTE, 24 MAG - Gli Stati Uniti sono in un "declino indiscutibile", una fase che "può essere accettata" e quindi in qualche modo orientata, guidata, oppure "accelerata, come sta accadendo con il secondo mandato di Donald Trump". A esprimere il giudizio tranchant è lo storico degli Stati Uniti e docente al Centre d'Histoire di Sciences Po di Parigi Mario Del Pero, che parla di "torsione autoritaria e cleptocratica". Una torsione che "deliberatamente tiene a lato il Congresso", mentre "c'è un abuso di ordini esecutivi per disarticolare lo Stato, per rimuovere i diaframmi tra il potere e il popolo, cancellare gli organismi di controllo". La critica di Del Pero è dura: "Ci sono arresti arbitrari di studenti, di immigrati" e a questo proposito ha citato i casi di una ragazza turca che vive negli Usa arrestata e detenuta per 40 giorni in difficili condizioni "solo per aver cofirmato un articolo critico nei confronti dell'amministrazione sul giornalino universitario", e quello, noto, di vari immigrati deportati in El Salvador salvo scoprire poi che erano cittadini regolari negli Stati Uniti. A questo si associano forme di corruzione: "C'erano anche con i democratici, con Biden, ma qui il livello è molto più alto", ha indicato lo storico facendo riferimento agli investimenti in criptovalute di Trump tre giorni prima dell'insediamento, ad affari con Steve Witkoff, inviato speciale degli Stati Uniti in Medio Oriente, proprio in quell'area. Sul settore estero, secondo Del Pero gli Stati Uniti hanno un atteggiamento da "neoimperialismo". È il caso delle paventate annessioni del Canada, della Groenlandia, del fatto "che è saltato qualunque paletto con Israele, che sembra destinata ad annettere tutta la Cisgiordania". In particolare quella del Canada sembra essere una boutade pensata male: per come sono organizzate le elezioni statunitensi, una ipotetica annessione di quel Paese favorirebbe i democratici, forti in quella zona. Eppure gli Usa poggiano sul "checks and balances", la contrapposizione bilanciata di poteri in modo che nessuno prenda il sopravvento sull'altro. "Ci sono gli anticorpi democratici - risponde Del Pero - ci sono i tribunali, che intervengono tanto ma le ingiunzioni non vengono rispettate. E poi c'è il federalismo: alcuni Stati stanno cercando di fare...". Tutto questo avviene nonostante "la grande impopolarità di Trump, che peraltro è stato eletto con un piccolo vantaggio".

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

Condividi l'articolo

Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato

Argomenti