Italia e Estero

Del Bono sul palco di Ravenna, un passo nella casa nazionale

Si rafforza la posizione del sindaco di Brescia in vista del congresso che dovrebbe tenersi a inizio 2019: non si esclude un incarico nazionale
Il sindaco. Il primo cittadinodi Brescia, Emilio Del Bono
Il sindaco. Il primo cittadinodi Brescia, Emilio Del Bono
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La voce si è fatta strada dopo il suo intervento, sabato sera, alla festa dell’Unità, quando il sindaco di Brescia Emilio Del Bono ha calcato il palco di Ravenna, inaugurando così ufficialmente la nuova pagina del suo cursus honorum, quella che lo vedrebbe sempre più a stretto contatto con la scena nazionale Dem. Come? Con l’ipotesi di un posto di rilievo per chi, come lui e come i colleghi di Firenze, Dario Nardella, e di Ancona, Valeria Mancinelli, rappresenta il Pd che parla agli elettori e vince.

Del resto, non è un segreto: dopo il successo che il 10 giugno ha riconsegnato a Del Bono le chiavi della città per il suo secondo mandato conquistato al primo turno con il 54% dei consensi, alla sua azione di amministratore il primo cittadino ha iniziato a sovrapporre un’impronta sempre più politica.

«Il Pd deve occuparsi del popolo, svuotando il mare del disagio. Dovremmo essere all’attacco con la nostra agenda senza paura, perché un partito che si chiama democratico e ha paura del popolo risulta un ossimoro» ha dichiarato Del Bono mettendo in relazione il trionfo Brescia e la débâcle Dem del 4 marzo. Aggiungendo: «Il futuro non nascerà dall’attuale classe dirigente nazionale, ma la fiducia va conquistata goccia a goccia». Presto ribattezzato «il sindaco federatore», quando interpellato sul futuro del partito Del Bono propone un faccia a faccia con la realtà: «Deve essere chiaro - ha rimarcato - che se l’attuale governo avrà cedimenti, non ci saranno in automatico elettorati a nostro vantaggio. Prima vanno ricostituiti i presìdi sociali che sono mancati, poi si parla di elettorati contendibili». Con leadership, valori e nuove idee.

Una visione che sembra piacere al nazionale. Tanto che la segreteria starebbe valutando l’idea di aprire le porte del congresso all’ascolto di chi, come Del Bono, ha dimostrato alla prova dei fatti che la lanterna può essere ancora rossa. Non per consegnare direttamente il trono, certo (anche se «la ricerca di un Papa nero è incessante» assicura più di qualcuno). Ma, più probabilmente, per dare loro almeno le chiavi della casa nazionale. Chiavi che aprono a ruoli e incarichi «guida».

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