Italia e Estero

Decreto legge Dignità: «Bonometti se ne faccia una ragione»

Così il consigliere regionale del M5s Alberti commentando un'intervista del presidente di Confindustria Lombardia che contesta il provvedimento
Ferdinando Alberti - Foto di repertorio
Ferdinando Alberti - Foto di repertorio
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«Leggiamo con sgomento che per il presidente degli industriali della Lombardia Marco Bonometti ridurre la durata del tempo determinato, introdurre le causali e rendere questi contratti più costosi significa complicare la vita alle imprese, intravedendo in queste misure addirittura gli effetti di una cultura anti-industriale. Queste sono parole inaccettabili soprattutto se a dirle è il presidente della Confindustria lombarda. Parole di questo genere unite alle minacce di mancate assunzioni avrebbero fatto dimettere chiunque da quel ruolo in qualsiasi paese civilizzato. Ma non in Italia».

Lo ha detto il consigliere regionale del Movimento Cinque stelle Ferdinando Alberti commentando una recente intervista di Marco Bonometti, presidente di Confindustria Lombardia, che contesta il decreto legge Dignità.

«Il sig. Bonometti se ne faccia una ragione - aggiunge Alberti - il nostro obiettivo non è quello di alimentare un conflitto tra datore di lavoro e dipendenti, ne tanto meno limitare la libertà di impresa. L'obiettivo di questo Governo è quello di restituire dignità a milioni di lavoratori che quotidianamente con il loro lavoro garantiscono il funzionamento della macchina Italia e... sì! anche delle macchine installate nei capannoni delle sue aziende caro signor Bonometti» conclude Alberti.

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