D'Angelo, 'non escludo De Pedis coinvolto in sequestro Orlandi'

ROMA, 06 NOV - "Non ho prove per affermarlo, posso dire però che probabilmente Enrico De Pedis ha a che fare con questo sequestro, i rapporti Oltretevere erano abbastanza stretti, non escludo possa essere stato interessato". Lo dice in oltre due ore e mezza di audizione in gran parte segretata, Nicolò Marcello D'Angelo, già vice capo della Polizia e che si è a lungo occupato della Banda della Magliana quando faceva parte della Squadra mobile di Roma, audito oggi dalla Commissione bicamerale di inchiesta sulle scomparse di Mirella Gregori e di Emanuela Orlandi. "Aveva rapporti con il Vaticano" ha spiegato il super inquirente a palazzo San Macuto sull'esponente di spicco del ramo testaccino della Banda, poi freddato in via del Pellegrino, "e con l'ex presidente dello Ior, Paul Marcinkus in particolare". La testimonianza di D'Angelo è partita da lontano. Davanti alla Commissione presieduta dal senatore Andrea De Priamo, l'oggi prefetto ha ricostruito la storia di una banda sui generis, ("l'ho sempre definita una agenzia del crimine", ha detto), e un filo rosso che passa per le attività criminose, Cosa nostra e gli investimenti nello Ior.
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