Italia e Estero

Da Pozzuoli a Formia, famiglia in fuga dal terremoto

epa11357629 People walk in a tent city, in Naples, Italy, 21 may 2024. Hundreds of citizens of Pozzuoli, Naples were evacuated and spent the night in the two small tent cities set up by the Civil Protection in the port area and in the Pertini seafront area, due to the seismic swarm in the Campi Flegrei area that recorded approximately 150 earthquakes, the strongest of which was magnitude 4.4, within the Solfatara. EPA/CESARE ABBATE
epa11357629 People walk in a tent city, in Naples, Italy, 21 may 2024. Hundreds of citizens of Pozzuoli, Naples were evacuated and spent the night in the two small tent cities set up by the Civil Protection in the port area and in the Pertini seafront area, due to the seismic swarm in the Campi Flegrei area that recorded approximately 150 earthquakes, the strongest of which was magnitude 4.4, within the Solfatara. EPA/CESARE ABBATE
AA

POZZUOLI, 21 MAG - Margherita vive a Pozzuoli da 47 anni. Qui, nel cuore dei campi Flegrei, è nata ma ora, per la prima volta, sta seriamente pensando di andarsene. La notte scorsa lei, il marito, la bimba di sei anni e i suoceri di 90 e 84 anni, esasperati dalla paura, si sono messi in auto e sono andati addirittura a Formia, in provincia di Latina. "Io non ho mai visto niente del genere - dice Margherita ancora in lacrime - la terra non smetteva di tremare. E come se qualcosa da sotto la facesse scoppiare. Eravamo tutti qui sul lungomare, cittadini esasperati, ragazzi arrabbiati che hanno anche buttato a terra delle transenne. Nessuno che ci diceva nulla e così abbiamo deciso di scappare in auto". E così, km dopo km, sono arrivati a Formia. "Gli alberghi erano tutti chiusi - racconta il marito Luigi - qualcuno, per una notte, ci ha chiesto 200 euro. E così abbiamo deciso di dormire in un'area di servizio. Oggi siamo tornati, solo per prendere alcune cose a casa ma lì non ci vogliamo restare". Luigi e Margherita stanno valutando "per la prima volta nella vita" di lasciare Pozzuoli. "Noi conosciamo bene il fenomeno del bradisismo ma la scorsa notte non è stato questo, è stato un vero e proprio terremoto e noi non ce la facciamo più, non si può vivere così, non si può vivere sempre avendo paura di morire", dice Luigi. Poi, sul lungomare di Pozzuoli, inizia a camminare e mostra una strada: "la vede questa strada, è un cantiere ma in realtà dovrebbe essere una via di fuga: come possiamo ancora vivere qui?".

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato

Argomenti