Italia e Estero

Criminale si sfila le manette e scappa da questura di Prato

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PRATO, 11 LUG - Un pericoloso criminale arrestato a Prato è riuscito a togliersi le manette e a fuggire dalla questura durante l'identificazione il 10 luglio. La squadra mobile era riuscita a trovare, con varie peripezie, uno dei più importanti spacciatori orientali in Italia, il 38enne Jang Bobo, più volte condannato con sentenze definitive. Ieri aveva mezzo chilo di droga sintetica - shaboo e ketamina -, alcune migliaia di euro e un passaporto di Taiwan quando l'hanno arrestato. "L'evasione - scrive la procura - è stata possibile anche in considerazione dell'inadeguatezza degli organici della pur efficiente Squadra Mobile pratese, impegnata in numerose investigazioni coordinate da quest'ufficio". Lo spessore criminale di Jang Bobo è spiegato dalla procura sia con l'esigenza di far conoscere "la pericolosità e l'insidiosità nell'agire dei soggetti punto di riferimento della comunità cinese nella gestione delle piazze di spaccio della Toscana e nel Milanese e l'estrema difficoltà delle istituzioni di contenerne la proclività delinquere" , sia con le difficoltà trovate per tenerlo agli arresti in carcere. Più volte è stato condannato con sentenze divenute definitive dalle autorità giudiziarie di Prato e Milano per reati di detenzione a fini di spaccio. Tra gli episodi, la procura di Prato ricorda che il 2 febbraio 2024, mentre era sottoposto all'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria, Jang Bobo fu perquisito e trovato con 20 grammi di metanfetamina, un coltello, una pistola semiautomatica marca Amadini Sandro, modello Sentry, calibro 45, con cinque colpi in argento dello stesso calibro inseriti, armi bianche (due macheti, un pugnale e quattro coltelli), una fiamma ossidrica, un trapano a manovella, due pie' di porco di 60 centimetri e una tenaglia. Tuttavia "sebbene quest'ufficio - riferisce il procuratore Luca Tescaroli - avesse chiesto la custodia cautelare in carcere, il gip di Prato sottoponeva Bobo alla misura del divieto di dimora nelle province di Prato, Firenze e Pistoia". La procura ha fatto appello al riesame ottenendo la riforma dell'ordinanza con applicazione della custodia in carcere, poi diventata definitiva dopo il rigetto di un ricorso della difesa in Cassazione il 3 luglio 2025. Ieri l'indagato veniva arrestato dalla polizia ma è scappato dalla questura.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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