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Corea Sud, arrestato per la seconda volta l'ex presidente Yoon

epa12228130 Former South Korean President Yoon Suk Yeol (C), exits the Seoul Central District Court after attending a hearing to review the legality of his detention over charges related to his failed attempt to impose martial law in December 2024, in Seoul, South Korea, 09 July 2025. The court issued a warrant, requested by special counsel Cho Eun-suk, to arrest Yoon, placing him in custody for the second time. EPA/YONHAP / POOL SOUTH KOREA OUT
epa12228130 Former South Korean President Yoon Suk Yeol (C), exits the Seoul Central District Court after attending a hearing to review the legality of his detention over charges related to his failed attempt to impose martial law in December 2024, in Seoul, South Korea, 09 July 2025. The court issued a warrant, requested by special counsel Cho Eun-suk, to arrest Yoon, placing him in custody for the second time. EPA/YONHAP / POOL SOUTH KOREA OUT
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PECHINO, 10 LUG - La procura speciale della Corea del Sud ha provveduto oggi all'arresto dell'ex presidente Yoon Suk-yeol con l'accusa di ostacolo a speciali funzioni ufficiali e per altri addebiti relativi alla sua breve imposizione di legge marziale dello scorso 3 dicembre. Yoon, arrestato una prima volta e incriminato a gennaio per aver guidato un'insurrezione, è stato rilasciato a marzo e rimosso in via ufficiale ali inizi di aprile con il via libera della Corte costituzionale al procedimento di impeachment. Dopo l'insediamento del presidente Lee Jae-myung, a inizio giugno, sono stati nominati i procuratori speciali che hanno avviato un'indagine indipendente dal governo, negli sforzi per ricostruire i fatti di dicembre. La procura ha richiesto domenica un mandato di arresto per Yoon, sostenendo che avesse ordinato ai servizi di sicurezza presidenziali di bloccare la sua detenzione già a gennaio, respingendo diversi tentativi fatti dalla polizia. Un tribunale di Seul ha riferito questa mattina di aver emesso un mandato di arresto dopo l'interrogatorio di Yoon, motivando il provvedimento restrittivo con il rischio di distruzione delle prove. L'ex produtatore capo nazionale, diventato poi un politico, ha negato le accuse, accusando l'indagine di essere falsa e basata su motivazioni politiche. I media di Seu hanno affermato che Yoon avrebbe anche ordinato all'esercito del suo Paese lo scorso ottobre di inviare droni in Corea del Nord, parte di un piano per provocare un attacco dall'estero e per giustificare l'imposizione della legge marziale.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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