Italia e Estero

Cop30: Slow Food, 'è arrivato il momento di agire'

epa12515238 The Yaku Mama Amazon Flotilla is seen after its arrival in the port city of Belem, Brazil, 09 November 2025. The flotilla is an Indigenous-led expedition that traveled down the Amazon River to Belem to demand climate justice during the COP30 climate summit. The city will host the 30th United Nations Climate Change Conference, COP30, from 10 to 21 November. EPA/ANTONIO LACERDA
epa12515238 The Yaku Mama Amazon Flotilla is seen after its arrival in the port city of Belem, Brazil, 09 November 2025. The flotilla is an Indigenous-led expedition that traveled down the Amazon River to Belem to demand climate justice during the COP30 climate summit. The city will host the 30th United Nations Climate Change Conference, COP30, from 10 to 21 November. EPA/ANTONIO LACERDA
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TORINO, 10 NOV - "È un appuntamento che deve passare da impegni e negoziati ad azioni concrete. È una follia continuare a perdere tempo, fissando obiettivi che poi vengono disattesi". A dirlo, a proposito della Cop30, la conferenza delle parti sul clima che inizia oggi a Belém, in Amazzonia, è Serena Milano, direttrice di Slow Food Italia. "La crisi climatica - prosegue Milano - non ha confini politici e ideologici, è un tema esistenziale: le nazioni devono intervenire subito, con azioni concrete per ridurre le emissioni di anidride carbonica e degli altri gas climalteranti, e per promuovere, accanto alla transizione energetica, modelli di vita, di produzione e di consumo più sostenibili, meno energivori, rispettosi della natura, delle foreste, del suolo". "La questione climatica invece - sostiene Slow Food - è passata in secondo piano, tra guerre, politiche di riarmo e capi di stato che la definiscono come frutto di un "ambientalismo ideologico" o addirittura una truffa". "Le soluzioni alla crisi climatica - spiega Francesco Sottile, vicepresidente di Slow Food Italia - passano per un modello agricolo capace di nutrire le persone senza affamare il pianeta e diventano strutturali attraverso la rigenerazione degli ecosistemi e la difesa delle diversità: non soltanto la biodiversità agricola, ma anche la varietà dei paesaggi e delle culture, che hanno a che fare con l'alimentazione e con il cibo. Oggi i sistemi alimentari sono al tempo stesso causa e vittima della crisi climatica. Siamo però convinti che possano esserne anche la soluzione, a patto che si fondino sui princìpi del buono, pulito e giusto". Slow Food chiede con forza di "abbandonare la dipendenza dei sistemi alimentari dai combustibili fossili. Fertilizzanti sintetici, erbicidi e pesticidi, oltre ad avvelenare l'ambiente e i suoli, sono strettamente legati all'uso dei combustibili fossili per la loro produzione" viene aggiunto.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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