Italia e Estero

Congresso di Verona, Gandolfini: «La famiglia al centro»

In vista del XIII congresso mondiale delle Famiglie, parla Massimo Gandolfini, portavoce del comitato «Difendiamo i nostri figli»
Massimo Gandolfini portavoce del comitato Difendiamo i nostri figli
Massimo Gandolfini portavoce del comitato Difendiamo i nostri figli
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È uno degli organizzatori del XIII congresso mondiale delle Famiglie che si terrà da domani a domenica a Verona, si tratta del professor Massimo Gandolfini, chirurgo bresciano portavoce del Comitato Difendiamo i nostri figli.

Professor Gandolfini qual è il senso dell’appuntamento di Verona?
È la prima volta che avviene in Italia. È molto importante perché nel nostro Paese, ormai da qualche anno, il Parlamento affronta delle tematiche etiche-antropologiche molto rilevanti, una di queste è certamente la famiglia e quindi vogliamo che venga ribadito il concetto che secondo noi sta alla base della società come viene descritta dalla Costituzione italiana. Per cui la famiglia è una società naturale fondata sul matrimonio come previsto dall’articolo 29. Ci sono poi l’articolo 30 sul diritto e dovere dei genitori per l’educazione dei figli, l’articolo 31 sul sostegno alle famiglie numerose ed infine l’articolo 37. Su quest’ultimo si sta montando la polemica, c’è chi dice che il nostro è un convegno retrogrado e medievale che vuole trasformare la donna in schiava. Noi vogliamo semplicemente ribadire l’articolo 37 affinché vengano messe in atto politiche per garantire alla donna la libera scelta del proprio progetto di vita.

In questo momento il governo gialloverde sta facendo politiche adeguate per la famiglia?
Guardi, noi ci aspettavamo molto di più. Bisogna tener presente come ha detto lei che il governo è gialloverde, per cui c’è una parte che è sensibile a questi temi e li sta appoggiando, ne è la riprova l’aver dato vita ad un Ministero per la famiglia. Pur essendo senza portafoglio è riuscito ad incidere sulla legge di Stabilità ottenendo un miliardo e 300 milioni dedicati alla famiglia. È fuori discussione che vi sia un’altra parte del governo che ha una visione della famiglia completamente diversa con cui ci confrontiamo e ci scontriamo. 

 

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