Italia e Estero

Condannati i tre imputati per la gestione del Coro della Sistina

Visitors admire the Cappella Sistina as the Vatican Museum reopened today 1 June 2020. The Vatican Museums reopened Monday to visitors after three months of shutdown following COVID-19 containment measures. This content is intended for editorial use only. ANSA/MAURIZIO BRAMBATTI
Visitors admire the Cappella Sistina as the Vatican Museum reopened today 1 June 2020. The Vatican Museums reopened Monday to visitors after three months of shutdown following COVID-19 containment measures. This content is intended for editorial use only. ANSA/MAURIZIO BRAMBATTI
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ROMA, 10 DIC - Con la condanna di tutti e tre gli imputati termina, dopo un anno e mezzo, il processo sulla gestione finanziaria del Coro della Cappella musicale pontificia. Il Tribunale vaticano, presieduto da Giuseppe Pignatone, ha concluso il procedimento penale, avviato il 24 maggio 2023, con una sentenza di primo grado che condanna l'ex direttore monsignor Massimo Palombella a 3 anni e 2 mesi di reclusione, 9 mila euro di multa e interdizione dai pubblici uffici per un tempo pari alla durata della pena detentiva; l'ex direttore finanziario Michelangelo Nardella a 4 anni e 8 mesi di reclusione; 7 mila euro di multa, interdizione perpetua dai pubblici uffici; alla moglie di Nardella, Simona Rossi, 2 anni di reclusione, 5 mila euro di multa e interdizione perpetua dai pubblici uffici. Lo riferisce Vatican News. Peculato, riciclaggio e truffa i principali capi di accusa a carico dei due allora vertici del Coro responsabile del servizio musicale nelle celebrazioni liturgiche in Vaticano, divenuto nel tempo ente autonomo che si esibisce anche in concerti in giro per l'Italia e il mondo. Il sacerdote salesiano e il responsabile dell'amministrazione sono stati condannati, infatti, anche per abuso d'ufficio continuato per condotte relative all'organizzazione dei concerti in favore di importanti aziende italiane. Nell'ambito del procedimento è stato, inoltre, ordinato, a carico di Nardella, la confisca, anche per equivalente, di 123.646,21 euro; ancora a Nardella e monsignor Palombella, in solido tra loro, la confisca di 127 mila euro, oltre a interessi e rivalutazione, quale profitto del delitto di abuso d'ufficio; e a carico di Nardella e la consorte, in solido tra loro, la confisca di 29.699,02 euro. I tre imputati sono stati poi condannati al risarcimento delle spese processuali; assolti, invece, da alcuni reati per insufficienza di prove o perché il fatto non sussiste

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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