Italia e Estero

Cisint, espulso mi aveva preso di mira per chiusura moschee

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TRIESTE, 20 AGO - "Il cittadino bengalese espulso aveva preso di mira la mia persona per la chiusura delle moschee abusive e per il regolamento che vieta l'ingresso negli edifici comunali con il volto integralmente coperto. Ebbene, sappiano tutti che sto lavorando insieme al mio partito, la Lega, affinché si definiscano tutte quelle regole, che oggi sembrano ancora insufficienti, a tutela del futuro del nostro Paese. Perché la nostra civiltà, la nostra Nazione, non si può sottomettere all'islamizzazione più becera." Lo scrive in una nota l'ex sindaca di Monfalcone, Anna Maria Cisint (Lega) oggi europarlamentare e delegata alla Sicurezza di Monfalcone. "Un pericoloso radicalizzato in meno nel nostro Paese. Questa è l'Italia che vogliamo. Espulso e rimandato in Bangladesh, lì dove resterà - continua la nota - Desidero ringraziare il Questore di Gorizia e quello di Venezia, il Prefetto di Gorizia e il Ministero dell'Interno per la rapidità e la determinazione dell'intervento ed anche tutti quei cittadini che in queste ore mi hanno espresso vicinanza e sostegno. Oggi l'Italia è più sicura. E la nostra lotta per difenderne l'identità, i valori e le libertà è ancora più forte. Non possiamo accettare che il fondamentalismo islamico si imponga prepotentemente nelle nostre città e, da lì, in tutta Europa", conclude Cisint.

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