Italia e Estero

Cina, l'accoltellamento dei docenti Usa è un caso isolato

epa11279420 China’s Ministry of Foreign Affairs spokesperson, Lin Jian, gestures during a press conference in Beijing, China, 15 April 2024. China's Foreign Ministry spokesperson Lin Jian expressed 'deep concern' over the escalation of conflict following Iran’s missile and drone attack on Israel, and 'urge both sides to avoid escalation of the situation'. EPA/WU HAO
epa11279420 China’s Ministry of Foreign Affairs spokesperson, Lin Jian, gestures during a press conference in Beijing, China, 15 April 2024. China's Foreign Ministry spokesperson Lin Jian expressed 'deep concern' over the escalation of conflict following Iran’s missile and drone attack on Israel, and 'urge both sides to avoid escalation of the situation'. EPA/WU HAO
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PECHINO, 11 GIU - Il ministero degli Esteri cinese ha ufficializzato l'accoltellamento di quattro docenti di college di nazionalità statunitense, in un episodio avvenuto lunedì al Beishan Park della città di Jilin, nell'omonima provincia di nordest. La polizia locale, ha riferito il portavoce Lin Jian nel briefing quotidiano, ritiene che si sia "trattato di un caso isolato, che non interromperà i normali scambi con gli Stati Uniti". I quattro feriti, istruttori del Cornell College dell'Iowa, erano in Cina nell'ambito di uno scambio con l'Università di Beihua. "E' stato un incidente isolato", ha aggiunto Lin, promettendo che Pechino lavorerà per proteggere la sicurezza degli stranieri nel paese. "La polizia ritiene che sia stato un caso isolato, ulteriori indagini sono in corso", ha proseguito il portavoce, per il quale l'episodio non "influirà sul normale sviluppo degli scambi interpersonali tra Cina e Stati Uniti". Secondo la polizia del distretto di Chuanying, a Jilin, l'incidente si è verificato ieri intorno alle 11.40 (5.40 in Italia): sono state "cinque le persone rimaste ferite (inclusi i quattro docenti del Cornell College dell'Iowa, ndr) a vari livelli, ora sono in cura in ospedale e le loro vite non sono più in pericolo". Ancora da chiarire le cause dell'aggressione mentre la polizia ha diffuso l'identikit di quello che è ritenuto essere il principale sospettato datosi alla fuga e ancora ricercato: un uomo di nome Cui Dapeng, la cui registrazione è stata individuata nel distretto di Longtan, sempre a Jilin. L'episodio era finito nelle maglie della censura del Great Firewall sui social media, dove sono stati postati alcuni video di persone a terra, coperte di sangue e circondate da agenti. Su Weibo (l'X mandarino), un hashtag correlato è stato messo offline "secondo le leggi pertinenti", la spiegazione per i contenuti censurati. La situazione si sbloccata con la conferma che i feriti non erano in pericolo di vita: sulla vicenda è intervenuto anche Hu Xijin, ex direttore del tabloid Global Times di cui è adesso un commentatore. "Innanzitutto condanno questo attacco. E voglio dire: indipendentemente dal motivo dell'aggressore, questo incidente è un caso isolato nel contesto più ampio della società cinese - ha scritto Hu su X -. Il sentimento generale del pubblico nei confronti dei turisti stranieri nei mercati e nelle località turistiche è amichevole".

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