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Cassazione, Knox accusò per 'uscire da situazione scomoda'

Amanda Knox (C) e il marito Chris Robinson (S) arrivano al Palazzo di Giustizia di Firenze accompagnata dagli Avvocati per difendersi dalla calunnia ricevuta da Patrick Lumuba Firenze 05 Giugno 2024 ANSA/CLAUDIO GIOVANNINI
Amanda Knox (C) e il marito Chris Robinson (S) arrivano al Palazzo di Giustizia di Firenze accompagnata dagli Avvocati per difendersi dalla calunnia ricevuta da Patrick Lumuba Firenze 05 Giugno 2024 ANSA/CLAUDIO GIOVANNINI
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PERUGIA, 21 MAG - Per la Cassazione, Amanda Knox aveva "piena consapevolezza dell'estraneità" di Patrick Lumumba nel delitto di Meredith Kercher, "senza che tanto l'avesse indotta ad informare gli inquirenti e nemmeno il giudice all'udienza di convalida". E ancora: "la circostanza appurata che fosse nella casa la sera dell'omicidio rafforza inevitabilmente il convincimento della piena consapevolezza in capo a lei dell'innocenza dell'accusato, coincidendo il movente della sua azione, con l'intento di uscire dalla personale situazione scomoda di sospettata per essere stata in casa al momento del delitto ed avere avuto le chiavi per farvi accesso, posto che l'autore dell'omicidio non aveva dovuto compiere nessuna effrazione per entrarvi". I giudici della Cassazione lo scrivono nelle motivazioni della sentenza con la quale hanno confermato la condanna dell'americana a tre anni di reclusione, già scontati, per calunnia nei confronti di Lumumba. Secondo il collegio "nei dialoghi intercettati in carcere il 10 novembre del 2017, aveva mostrato rammarico per aver compromesso la posizione di Lumumba, al quale aveva rovinato la vita e al quale doveva delle scuse". Per i giudici, la sentenza impugnata ha ritenuto "con ampia motivazione" e con una "valutazione di merito esaustiva e coerente" che il memoriale scritto da Amanda Knox in questura "fosse atto oggettivamente calunnioso, in quanto contenente l'indicazione esplicita e precisa che Lumumba fosse l'autore dell'omicidio, proiettata in un contesto (tra sogno e realtà, tra detto e non detto) idoneo semmai a conferirle ancora maggiore efficacia rappresentativa e, rispetto al destinatario, superiore capacità di convincimento e seduzione". I giudici hanno ritenuto che "il reiterato coinvolgimento di Lumumba nell'omicidio" Kercher da parte di Knox, anche "nel memoriale confusamente prospettato" contribuì a "determinare l'adozione del provvedimento giurisdizionale" nei confronti di Lumumba "che, sino alla fornita dimostrazione di alibi, ne limitò la libertà personale".

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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