Italia e Estero

Capracotta, ecco il dizionario Italiano-dialetto

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(di Enzo Luongo) CAMPOBASSO, 21 OTT - Da 'abbajà' a 'ciufelette', passando per 'truagne' e 'mùcceche'. Sui banchi della scuola di Capracotta, paese da poco meno di duemila anime e una trentina di studenti, arriva il dizionario italiano-capracottese. Oltre 2.400 parole per "tenere viva la nostra storia", come scrive il sindaco Candido Paglione nella prefazione del volume dedicato al comune più alto del Molise, con i suoi 1.421 metri di altitudine. E così vergognarsi diventa 'abbreugnarse', la trottola è la 'peperepizze', una arrabbiatura è una ''nguaiatatura' e la tristezza è la 'paturnia'. Non mancano ovviamente i temi cari alla gente di montagna: fioccare per i capracottesi diventa 'sciuccà', il nevischio invece è 'sciucculià', la gelata è la 'ielàta'. "Il dizionario, frutto dell'impegno e della passione di Felice Dell'Armi e di sua figlia Clara - sono le parole del primo cittadino - rappresenta un esempio straordinario di amore per il proprio paese. Un'opera che testimonia quanto profondo sia il legame con Capracotta, anche da parte di chi ha dovuto allontanarsene per motivi di lavoro, senza mai dimenticare le proprie radici". Al suo interno sono stati recuperati e raccolti i termini del dialetto locale del paese in provincia di Isernia. "Questo - ha aggiunto Paglione - non è solo un esercizio linguistico, ma un vero e proprio atto di salvaguardia della memoria collettiva. È un modo per tenere viva la nostra identità, per far conoscere ai più giovani la storia di chi li ha preceduti, e per trasmettere un patrimonio culturale che ci appartiene e che merita di essere custodito". A Capracotta, paese alle prese, come molti altri comuni del Molise, con un forte spopolamento, sono rimasti una trentina di alunni che frequentano elementari e medie con le pluriclassi. Si sono mostrati entusiasti nel ricevere il dizionario che Felice dell'Armi, medico originario di Capracotta che oggi ha più di 80 anni e vive ad Avellino, ha realizzato scrivendo, rigorosamente, con carta e penna. È stata poi la figlia Clara, farmacista a Lioni, ad aiutarlo nella stesura definitiva. La consegna del dizionario agli studenti è avvenuta nel corso di una cerimonia nella Casa della Cultura del palazzo municipale alla quale ha partecipato anche Maria Rosaria Vecchiarelli, dirigente dell'Istituto Comprensivo di Agnone, insieme a tutto il corpo docente. "Questa raccolta - hanno spiegato gli autori del dizionario - ha come scopo quello di tramandare alle nuove generazioni, attraverso la parola, la storia di un popolo fiero, di grande dignità e operosità. Insomma, svelare in un dizionario, la carta di identità di una comunità, che da sempre, attraverso la parola, manifesta stati d'animo in tutta la sua genuinità, semplicità, personalità, nei vari aspetti umani, geografici, socioeconomici e culturali". Perché "scrivere sul proprio paese è grande cosa - come recita la citazione dello storico isernino del diciassettesimo secolo Gianvincenzo Ciarlanti - anche se lo scrivere non è perfetto".

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