Italia e Estero

Cambiano le regole: per essere guariti non bastano i 21 giorni

Il paziente infettato dalla variante inglese del Covid non può uscire dall’isolamento fino a quando il suo tampone non risulta negativo
Un uomo si sottopone ad un tampone nasofaringeo - Foto © www.giornaledibrescia.it
Un uomo si sottopone ad un tampone nasofaringeo - Foto © www.giornaledibrescia.it
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Regola dei 21 giorni «addio». Nei territori in cui le varianti del Covid-19 hanno fatto capolino e si sono ormai diffuse, la Lombardia cambia le regole per potersi considerare «guariti». La novità è stata annunciata durante la Commissione regionale sanità dal direttore generale dell’assessorato al Welfare, Marco Trivelli, e nelle prossime ore sarà inviata la circolare che ne declina i dettagli alle Agenzie di tutela della salute.

Al momento, sono in tutto 128 i casi di varianti «mappati» dalla Regione, anche se la più diffusa (anche nel Bresciano) resta quella inglese. La conferma arriva da Trivelli: «Si tratta per la stragrande maggioranza di pazienti affetti dalla variante inglese del virus. Ma abbiamo avuto anche qualche caso di variante sudafricana e brasiliana».

Un quadro, questo, che uniforma tutta la regione: «Si sono verificati in tutte le province, esclusa quella di Pavia, ma visto che i dati sono aggiornati a ieri, oggi potrebbero essercene anche lì. Siamo allertati e prestiamo la massima attenzione a questo fenomeno». Proprio per questo, per procedere sulla strada della «cautela massima», sono state elaborate le nuove linee guida riguardanti i tamponi.

Cosa prevedono? In buona sostanza, cambiano i parametri per considerare i pazienti «guariti». Nelle infezioni con il virus nella sua forma «madre», la più diffusa in Italia, dopo 21 giorni dal primo tampone positivo, se in assenza di sintomi, si considera il paziente guarito, anche se il referto del tampone continua ad essere positivo. Questo avviene perché non lo si considera più contagioso. Al contrario - stando anche a quanto specificato all’interno delle indicazioni ministeriali - il paziente infettato dalla variante inglese del Covid non può uscire dall’isolamento domiciliare fino a quando il suo tampone non risulta negativo. Cosa che può avvenire anche ben dopo i 21 giorni individuati invece come sufficienti per i positivi che hanno contratto la malattia nella sua forma «originale».

Trivelli ha ricordato anche il caso Corzano. Ricordando che il timore principale è che le varianti abbiano una particolare capacità di diffondersi fra i giovani: «Si sta organizzando dalla prossima settimana un particolare monitoraggio sulle scuole con tamponi antigenici, in modo da tenere sotto controllo l’evoluzione del problema». Esattamente come avvenuto a Corzano, infatti, la maggior parte delle varianti sono state scoperte proprio fra i bambini in presenza a lezione.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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