Italia e Estero

Calenzano, procura dissequestra e restituisce deposito a Eni

L'ultimo sopralluogo dei consulenti della procura al deposito Eni di Calenzano, annunciato per oggi dagli stessi inquirenti che indagano sull'esplosione che lo scorso 9 dicembre ha causato 5 morti, non si è svolto. La visita, che era stata programmata per raccogliere gli ultimi elementi sul campo, è stata infatti superata, secondo quanto appreso, da una serie di immagini aeree del sito di stoccaggio dei carburanti, sotto sequestro dal giorno dell'esplosione. Le immagini aeree sono state acquisite e sono agli atti dell'indagine, 30 gennaio 2025. ANSA (NPK)
L'ultimo sopralluogo dei consulenti della procura al deposito Eni di Calenzano, annunciato per oggi dagli stessi inquirenti che indagano sull'esplosione che lo scorso 9 dicembre ha causato 5 morti, non si è svolto. La visita, che era stata programmata per raccogliere gli ultimi elementi sul campo, è stata infatti superata, secondo quanto appreso, da una serie di immagini aeree del sito di stoccaggio dei carburanti, sotto sequestro dal giorno dell'esplosione. Le immagini aeree sono state acquisite e sono agli atti dell'indagine, 30 gennaio 2025. ANSA (NPK)
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CALENZANO (FIRENZE), 18 OTT - La procura di Prato ha disposto il dissequestro e la restituzione a Eni spa del deposito di carburante di Calenzano (Firenze), luogo dell'esplosione e del disastro del 9 dicembre 2024, con morti e feriti, a seguito di un'istanza presentata dalla difesa della società nell'ambito del procedimento penale in corso. La procura ha però disposto il mantenimento del vincolo sulla Ple, la piattaforma di lavoro elevabile, aerea, in uso al momento dello scoppio, ai fini della prova "in quanto - spiega la procura - ai fini del completamento dell'incidente probatorio in corso non è più necessario mantenere ii sequestro probatorio, che era in uso al momento dell'evento". La procura evidenzia che Eni ha "manifestato il proposito di non destinare il deposito alla ripresa di stoccaggio dell'attività di carburanti, che verranno delocalizzate nell'ambito di un percorso di intesa con le istituzioni del territorio, e l'intenzione di avviare una trasformazione e riqualificazione dell'area secondo un approccio basato sulla transizione energetica e produzione di energie rinnovabili". "Quest'ufficio - commenta il procuratore Luca Tescaroli - ritiene di non dover dubitare della serietà dell'impegno assunto e, pertanto, non ha ravvisto ragioni per mantenere il vincolo sul deposito, disponendo in via d'urgenza o richiedendo al giudice per le indagini preliminari di Prato il sequestro preventivo".

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