Italia e Estero

Calenda in piazza, sfido la pioggia e parlo con gente di Ue

"Sono d'accordo ma allora col finanziamento pubblico si esclude quello privato: se è l'unico modo è l'unico modo ma oggi è tutto una follia. Un partito non può prendere più di 100mila euro" di finanziamento o "fondi dall'estero" ma "un candidato sì, è una normativa fatta talmente male". Lo ha detto il leader di Azione Carlo Calenda parlando a Tagadà e replicando a chi gli chiedeva del dibattito sul finanziamento ai partiti emerso dopo l'inchiesta ligure. "Il quadro che sta uscendo - ha detto inoltre in una nota - evidenzia, tra le altre cose, un gigantesco 'baco' nella norma sui finanziamenti alla politica, che consente a chi è committente di lavori pubblici o concedente di ricevere finanziamenti dai soggetti privati interessati. Questo in primo luogo è ciò che spetta a noi parlamentari modificare". ANSA/Azione ANSA PROVIDES ACCESS TO THIS HANDOUT PHOTO TO BE USED SOLELY TO ILLUSTRATE NEWS REPORTING OR COMMENTARY ON THE FACTS OR EVENTS DEPICTED IN THIS IMAGE; NO ARCHIVING; NO LICENSING +++ NPK
"Sono d'accordo ma allora col finanziamento pubblico si esclude quello privato: se è l'unico modo è l'unico modo ma oggi è tutto una follia. Un partito non può prendere più di 100mila euro" di finanziamento o "fondi dall'estero" ma "un candidato sì, è una normativa fatta talmente male". Lo ha detto il leader di Azione Carlo Calenda parlando a Tagadà e replicando a chi gli chiedeva del dibattito sul finanziamento ai partiti emerso dopo l'inchiesta ligure. "Il quadro che sta uscendo - ha detto inoltre in una nota - evidenzia, tra le altre cose, un gigantesco 'baco' nella norma sui finanziamenti alla politica, che consente a chi è committente di lavori pubblici o concedente di ricevere finanziamenti dai soggetti privati interessati. Questo in primo luogo è ciò che spetta a noi parlamentari modificare". ANSA/Azione ANSA PROVIDES ACCESS TO THIS HANDOUT PHOTO TO BE USED SOLELY TO ILLUSTRATE NEWS REPORTING OR COMMENTARY ON THE FACTS OR EVENTS DEPICTED IN THIS IMAGE; NO ARCHIVING; NO LICENSING +++ NPK
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ROMA, 09 MAG - "Abbiamo scelto di fare tutte le iniziative in piazza sfidando ogni situazione, pioggia e traffico compresi. Dobbiamo dirci che dell'Europa conosciamo pochissimo, queste elezioni sono sentite poco da troppi. E l'Italia in Ue è 25ma su 27 per influenza. La politica deve essere fatta depositando un programma ma tranne noi e Forza Italia nessuno l'ha presentato. In tv si parla d'altro, nessuno parla di Europa. Eppure siamo nell'ora più buia delle democrazia, e non possiamo andare a queste elezioni parlando solo di Toti. La politica determina la vita di tutti, dobbiamo provare ad animare una riscossa che parte dai cittadini". Così Carlo Calenda leader di Azione a Roma dove ha risposto a numerose domande poste dai cittadini con i candidati della circoscrizione Roma Centro. "Deve aumentare il bilancio europeo e diminuire quello nazionale", ha detto tra l'altro Calenda, che con il generale Vincenzo Camporini ha sostenuto che la difesa europea "è al primo punto del nostro programma". Per Camporini "la strada per costruire una forza armata Ue è lunga ma le forze dei paesi europei sono già nella Nato e non hanno problemi ad agire insieme, deve essere creato un comando unificato". "Non servono fughe in avanti ma una conferenza sulla sicurezza dei principali eserciti europei con la gran Bretagna". Natalia Kudryk, rispondendo alle domande sulla guerra in Ucraina, ha detto che "il pacifismo è una idea sbagliata ora" Ed ha ricordato che "nel 1944 ucraini e polacchi hanno difeso la libertà degli italiani. Quando la libertà è minacciata dalle armi va difesa con le armi". Alessio D'Amato, alle domande sul Mes, ha risposto spiegando che "serve una terapia d'urto per la sanità, il collasso sta avvenendo, basti pensare che 4 milioni e mezzo di italiani rinunciano alle cure, mancano 63 mila infermieri e 12 mila medici, la situazione è drammatica e il Mes è una linea di finanziamento agevolata da 37 miliardi che va utilizzata".

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