Italia e Estero

Calamità, Castelli 'ampliare governance per semplificare'

AA

"Alla luce delle caratteristiche del nostro Paese, la questione della governance nei casi di calamità non può essere ridotta al solo tema del commissario. Non basta il commissario: servono dispositivi che esprimano la capacità di superare la frammentazione, che è il vero nodo da affrontare". Lo ha dichiarato il commissario straordinario alla ricostruzione post sisma 2016, Guido Castelli, nel corso dell'audizione alla Commissione parlamentare di inchiesta sul rischio idrogeologico e sismico del territorio italiano, svoltasi questa mattina alla Camera, a Palazzo San Macuto. "Il vero tema - ha aggiunto Castelli - è quello della governance. Per intervenire in modo coordinato e preventivo bisogna dotarsi di dispositivi decisionali che non rispondano a una logica meramente gerarchica, ma che esprimano un valore multilivello". Un approccio, ha spiegato il commissario, che consente di superare i limiti imposti dai confini amministrativi e di affrontare in maniera più efficace la complessità degli eventi catastrofali che interessano il territorio italiano. Castelli ha ricordato come nel caso del sisma del 2016 sia stato definito un modello di governance articolato, che prevede un commissario di governo, la partecipazione delle quattro Regioni coinvolte e il coordinamento con i 138 Comuni del cratere. "Questo modello - ha sottolineato - ci consente di programmare, di esercitare, quando necessario, una funzione sostitutiva e di standardizzare i meccanismi, superando i perimetri amministrativi. Gli eventi catastrofali non avvengono infatti all'interno dei confini del Titolo V della Costituzione: la nostra governance multilivello ci permette di valorizzare le potenzialità delle Regioni, senza restare condizionati dai loro limiti territoriali".

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato

Suggeriti per te

Caricamento...
Caricamento...
Caricamento...