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Boric agli imprenditori cileni, 'sotterriamo l'ascia di guerra'

epa11301198 Chilean President Gabriel Boric speaks during the National Business Meeting (Enade), in Santiago, Chile, 25 April 2024. Boric on 25 April called on the national business community to "change the scenario" and to "put aside differences" to advance "objectives that are bigger and more important" than the "disagreements" of the past. EPA/Elvis Gonzalez
epa11301198 Chilean President Gabriel Boric speaks during the National Business Meeting (Enade), in Santiago, Chile, 25 April 2024. Boric on 25 April called on the national business community to "change the scenario" and to "put aside differences" to advance "objectives that are bigger and more important" than the "disagreements" of the past. EPA/Elvis Gonzalez
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SANTIAGO DEL CILE, 26 APR - Il presidente del Cile, Gabriel Boric, ha invitato il settore imprenditoriale a superare le divergenze con il governo e a cercare di migliorare l'attuale clima di aperta ostilità. Lo ha fatto partecipando al foro Enade 2024, tradizionale incontro che riunisce i dirigenti delle principali imprese private che operano in Cile. "La responsabilità economica e la protezione sociale possono andare per mano, e questa è l'essenza del mio governo", ha detto il presidente progressista Boric. Il quale si è detto quindi disposto a considerare la possibilità di concordare una riforma politica proposta dal centrodestra in cambio di un accordo su una riforma fiscale di carattere progressivo e su quella delle pensioni. "Sarebbe insultante per la popolazione dimostrare che siamo capaci di trovare un accordo sulle regole della politica ma non su un punto così urgente che riguarda la maggior parte della popolazione come la riforma fiscale e delle pensioni", ha aggiunto. Boric ha quindi ricordato che le stime del governo e della Banca centrale parlano di una crescita del Pil nell'ordine del 2% nel 2024 e ha invitato gli imprenditori a "lavorare insieme per crescere anche oltre". L'intervento di Boric al foro imprenditoriale ha coinciso con l'avvio del nuovo regime lavorativo delle 40 ore, una delle poche iniziative di stampo progressista che il governo è riuscito a far approvare nonostante la ferrea opposizione del settore.

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