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«Bonomelli mi disse di aver fatto uccidere Stabile»

Al processo per il delitto dei fidanzati friulani un teste accusa l’ex patron della Lautari, Gianni Bonomelli. «Calunnie»
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«Dico quello che mi ha detto lui, non so se è vero. Ma così mi ha detto». Chi le ha detto cosa? «Gianni Bonomelli a San Vittore mi disse di aver fatto uccidere uno a Brescia e mi chiese di uccidere due persone a Pordenone». Botta e risposta tra teste e pubblico ministero in Corte d’Assise ad Udine, dove due vicende si intrecciano. Il delitto di Tiziano Stabile avvenuto a Bedizzole il 19 novembre 2013 e mai risolto e il duplice omicidio di Trifone Ragone e Teresa Costanza, i due fidanzati freddati su un’auto all’esterno della palestra di Pordenone il 17 marzo 2015.

Il filo rosso sangue che unisce i due casi di cronaca lo ha tracciato, ieri mattina, Lorenzo Kari, 54enne di origine nomade, detenuto nel carcere di Padova per furto, oggi indagato in altro procedimento per calunnia e false dichiarazioni al pm e ascoltato come testimone citato dalla difesa di Giosuè Ruotolo, unico imputato per l’omicidio dei fidanzati friulani.

Giovanni Bonomelli, appresa la notizia della testimonianza, si dice «allibito. Denuncerò quell’uomo - ha tagliato corto - per calunnia». 

 

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