Bob Vylan dopo bufera Glastonbury, 'nel mirino per aver parlato'

LONDRA, 01 LUG - "Siamo stati presi di mira per aver parlato apertamente". Lo ha dichiarato su Instagram il duo punk-rap Bob Vylan, finito al centro di una bufera per gli slogan contro l'esercito israeliano, come "Morte all'Idf", pronunciati durante l'esibizione di domenica al festival inglese di Glastonbury per protestare contro le operazioni militari dello Stato ebraico a Gaza. Bufera che ha portato all'avvio di una indagine di polizia sui Bob Vylan e sui rapper nordirlandesi Kneecap, formazione nota per le posizioni pro-pal salita sempre sul palco della kermesse musicale, il cui il frontman Mo Chara è finito in precedenza sotto processo per violazione della legge sul terrorismo con l'accusa di aver sventolato un vessillo "pro Hezbollah e pro Hamas" in un concerto del novembre scorso. Nel messaggio dei Bob Vylan si legge che l'attenzione nei loro confronti è "solo una distrazione" rispetto a quello che sta accadendo nella Striscia. Si sottolinea inoltre che non vogliono la morte di nessuno, "ebrei, arabi o di qualsiasi altro gruppo di persone", e che il loro slogan anti-Idf chiedeva lo "smantellamento di una violenta macchina militare". Non si placa nemmeno la polemica che ha colpito la Bbc per non aver interrotto la diretta streaming del duo finito sotto accusa. Il rabbino capo della Gran Bretagna, sir Ephraim Mirvis, ha parlato di "odio contro gli ebrei" mandato in onda dall'emittente pubblica a Glastonbury e "momento di vergogna nazionale".
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