Italia e Estero

Beni esponenti clan camorra ad Ascoli, sequestri per 4 milioni

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ANCONA, 13 GIU - Venticinque unità immobiliari, tra cui un albergo, appartamenti, locali adibiti a deposito, magazzini, e 23 terreni dell'estensione complessiva di oltre 200mila metri quadrati, tutti situati in provincia di Ascoli Piceno, per un valore superiore ai quattro milioni di euro, sono stati oggetto di un sequestro preventivo anti-mafia eseguito dai comandi provinciali della Guardia di Finanza di Ancona e Ascoli. L'attività è stata finalizzata ad aggredire il patrimonio illecitamente accumulato da due fratelli, uno dei quali condannato per associazione di stampo mafioso ed entrambi gravati da pregiudizi penali per reati contro il patrimonio e la persona. I destinatari della misura di prevenzione patrimoniale, a suo tempo ritenuti a capo di un clan di camorra, all'epoca operante tra la provincia di Caserta e Napoli, si erano resi responsabili di una serie di condotte illecite fra le quali estorsioni, ricettazione, detenzione di armi e stupefacenti nonché reati fallimentari. Agli inizi degli anni '90, a conclusione di una faida con un clan rivale che li aveva visti soccombere, si erano trasferiti nelle Marche e avevano avviato acquisizioni immobiliari che, secondo le verifiche condotte dai Finanzieri, sarebbero avvenute con disponibilità economiche accumulate grazie alla pregressa attività illecita. L'attività d'indagine è stata sviluppata dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Ancona e dalla Compagnia di San Benedetto del Tronto e coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura di Ancona. Desunta la "pericolosità sociale" dei destinatari del sequestro, è stata condotta una meticolosa ricostruzione del loro patrimonio ritenuto provento o reimpiego delle attività illecite precedenti; si è evidenziata una palese sproporzione tra i redditi dichiarati negli anni e i capitali rimpiegati per acquisire i cespiti bloccati.

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