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Barbera, Mostra del Cinema in campo per liberazione di Trentini

Armanda Colusso, madre di Alberto Trentini ( seconda da dx), e l’attrice Ottavia Piccolo durante l’incontro pubblico nella Casa degli Autori, promosso dall’Associazione Articolo 21, il Sindacato Giornalisti Cinematografici e l’associazione Isola Edipo, per rivolgere l’ appello al mondo del cinema perchè si mobiliti per la scarcerazione del figlio Alberto trentini, cooperante ingiustamente detenuto nel carcere di massima sicurezza di Caracas, Venezia 28 agosto 2025. ANSA/ANDREA MEROLA
Armanda Colusso, madre di Alberto Trentini ( seconda da dx), e l’attrice Ottavia Piccolo durante l’incontro pubblico nella Casa degli Autori, promosso dall’Associazione Articolo 21, il Sindacato Giornalisti Cinematografici e l’associazione Isola Edipo, per rivolgere l’ appello al mondo del cinema perchè si mobiliti per la scarcerazione del figlio Alberto trentini, cooperante ingiustamente detenuto nel carcere di massima sicurezza di Caracas, Venezia 28 agosto 2025. ANSA/ANDREA MEROLA
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VENEZIA, 28 AGO - "Non è accettabile che una famiglia sia obbligata a una sofferenza così ingiustificabile, e che dura da così tanto tempo, ingiusta soprattutto in assenza di un capo di imputazione per detenere in carcere un ragazzo che stava facendo del bene". Lo ha detto Alberto Barbera, direttore di Biennale Cinema, intervenendo all'incontro aperto ai cittadini e promosso dall'Associazione Articolo 21, in collaborazione con il Sindacato Nazionale Giornalisti Cinematografici e l'associazione Isola Edipo, per chiedere la scarcerazione del cooperante veneziano Alberto Trentini, detenuto a Caracas da oltre 300 giorni senza una accusa precisa. " Sono qui per portare la mia personale solidarietà alla famiglia di Alberto, - ha sottolineato Barbera - sono a disposizione, e lo è anche la Mostra del Cinema, a far cassa di risonanza di questo caso umano che va risolto al più presto". L'iniziativa per la liberazione di Alberto Trentini si è svolta nella Casa degli Autori, uno stand del festival del cinema ospitato nel cortile del patronato della Chiesa di Sant'Antonio al Lido, proprio sotto il terrazzino della casa di Alberto. Armanda Colusso, la mamma di Alberto, ha letto una lettera diretta al mondo del cinema per spiegare il dramma della detenzione e dell'attesa per la scarcerazione del figlio. "Esigiamo - ha detto la donna - che il nostro governo concretizzi gli sforzi per portare a casa Alberto, ogni giorno in più di detenzione e attesa produce una intollerabile sofferenza". "Alberto deve tornare a casa subito, scrivete, parlatene, passate voce, l'attenzione che si crea grazie alla solidarietà di artisti e giornalisti spero sia da sprone per chi ancora tentenna", ha poi concluso.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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