Italia e Estero

Avanti infrazione dell'Ue all'Italia sulla formica di fuoco

epa04262580 European red wood ants (Formica polyctena) walk on cardboard box, in which volunteers had placed their nest, in Luetau, Germany, 17 June 2014. After the protected ant species had spread near a school building in the town, three class rooms had to be closed temporarily. The ants built around 20 nests which are now being relocated to a forest. EPA/ULRICH PERREY
epa04262580 European red wood ants (Formica polyctena) walk on cardboard box, in which volunteers had placed their nest, in Luetau, Germany, 17 June 2014. After the protected ant species had spread near a school building in the town, three class rooms had to be closed temporarily. The ants built around 20 nests which are now being relocated to a forest. EPA/ULRICH PERREY
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BRUXELLES, 18 GIU - La Commissione europea ha deciso oggi di inviare un parere motivato all'Italia, portando dunque al secondo step la procedura di infrazione, per il mancato rispetto degli obblighi imposti dal regolamento Ue sulle specie esotiche invasive (Regolamento Ue 1143/2014), in particolare per non aver gestito adeguatamente la diffusione della formica di fuoco (Solenopsis invicta) in Sicilia. La Commissione contesta all'Italia di non aver notificato tempestivamente né alla Commissione né agli altri Stati membri il rilevamento precoce dell'insetto invasivo, come richiesto dalla normativa. Inoltre, non sarebbero state comunicate entro tre mesi le misure di eradicazione adottate, né sarebbero stati attivati in tempi utili interventi concreti per limitare la diffusione accidentale della specie. L'Italia, secondo Bruxelles, non ha messo in atto un efficace sistema di sorveglianza delle specie esotiche invasive di rilevanza unionale e non ha risposto in modo soddisfacente alla lettera di costituzione in mora inviata nel novembre 2024. Roma ha ora due mesi di tempo per fornire una risposta e adottare le misure necessarie. In caso contrario, la Commissione potrà deferire l'Italia alla Corte di giustizia dell'Unione europea. Le specie aliene invasive, come ricorda Bruxelles, sono una delle cinque principali cause di perdita di biodiversità in Europa e a livello globale.

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