Italia e Estero

Autonomia differenziata, «primi provvedimenti nelle prossime settimane»

Parola del ministro per le Autonomie Regionali, Roberto Calderoli, che oggi ha incontrato su questo tema i presidenti di alcune Regioni
Il ministro Calderoli con i governatori Zaia e Fontana - Foto © www.giornaledibrescia.it
Il ministro Calderoli con i governatori Zaia e Fontana - Foto © www.giornaledibrescia.it
AA

L'Autonomia differenziata non è più solo un'ipotesi di studio, ma sarà una realtà già a partire dal prossimo ottobre, quando sarà votata la Legge di Attuazione: i primi provvedimenti arriveranno nelle prossime settimane. Parola del ministro per le Autonomie Regionali, Roberto Calderoli, che oggi ha incontrato su questo tema i presidenti di alcune Regioni interessate a diventare autonome.

«Oggi sto stabilendo un modello per cui chi vuole può chiedere determinate materie di economia differenziata, per le Regioni che non lo chiedono non cambierà nulla. Nessuno può essere penalizzato dalla legge», ha assicurato il ministro. Territorio, suolo, ambiente, scuola le principali materie su cui le Regioni chiedono di poter intervenire direttamente senza passare dal governo centrale.

Calderoli ha incontrato dapprima il governatore del Trentino Alto Adige Arno Kompatscher, poi insieme i presidenti di Lombardia Attilio Fontana, del Veneto Luca Zaia e Davide Baruffi sottosegretario alla Presidenza della Regione Emilia-Romagna. Infine ha visto i rappresentanti di Liguria, Piemonte, Umbria e Marche. Domani incontrerà quelli di Friuli e con ogni probabilità Toscana, il cui governatore Eugenio Giani ha anticipato di essere d'accordo sull'autonomia differenziata su alcuni settori che hanno specificità regionale come «i beni culturali e la geotermia». Ci sarà poi la visita in Conferenza Stato Regioni «per confrontarmi non solo con le Regioni che hanno richiesto l'Autonomia ma anche con quelle che sono interessate», ha specificato.

«Intendo completare tutto il percorso dell'autonomia differenziata entro la legislatura - ha sottolineato il ministro -. Se portiamo a casa la Legge di Attuazione in meno di un anno è già un grosso successo, poi bisognerà dedicare i successivi anni al conferimento delle varie materie. Voglio che le intese siano sottoposte al voto del parlamento e a tutte le Regioni che lo chiederanno». Per questo «ho fatto venire i presidenti di altre Regioni perché vorrei che fossero loro stessi a indicarmi quali sono le materie di loro interesse. Ci sono anche Regioni del centro e questo mi aiuta a pensare a cosa sia richiedibile anche dalle regioni del sud. Sono convinto che ciascuno avrebbe un vantaggio richiedendo una o più materie nell'ambito dell'autonomia».

Il commento dei parlamentari bresciani

«Le conferme del Ministro Calderoli sui lavori per stabilire rapidamente un modello di attuazione dell'autonomia differenziata sono un passo avanti importante e atteso da tempo - hanno commentato in una nota i parlamentari bresciani della Lega, Stefano Borghesi, Simona Bordonali e Paolo Formentini -. Siamo partiti col piede giusto e soprattutto con convinzione, la musica è cambiata e si vede. L'obiettivo di avere una legge quadro entro la fine dell'anno è certamente alla portata e l'operatività dello stesso Calderoli dimostra tutta la volontà che la Lega di Governo mette in campo per realizzare questa battaglia storica». «Sono passati ormai più di cinque anni da quando milioni di lombardi, insieme a veneti ed emiliano-romagnoli, hanno chiesto a gran voce l'autonomia differenziata ed ora - aggiungono - la Lega si appresta a passare dalle parole ai fatti, rispettando quel voto».

La parole dei governatori

Baruffi parla della necessità «di costruire un meccanismo di modernizzazione e al tempo stesso di solidarietà». Soddisfatto Attilio Fontana (che oggi ha dovuto fare i conti anche con le dimissioni della sua vice, Letizia Moratti): «Il ministro Calderoli ha dimostrato oggi, in un incontro molto positivo, di avere le idee chiare e di volere soprattutto che la strada venga percorsa in tempi stabiliti. Ci sarà un pre accordo con il governo, un passaggio in sede di commissione parlamentare, e poi la definizione dell'accordo con il governo e infine il passaggio parlamentare. Con l'autonomia dimostreremo come le Regioni riescano essere più efficienti con un governo vicino al territorio che non con scelte fatte dal centro».

Sulla stessa linea il veneto Zaia. «La secessione dei ricchi, come la definiva qualcuno, si conferma essere un progetto di modernità per un Paese che dovrà scegliere la via federalista e abbandonare il centralismo», spiega. Il presidente del Piemonte Alberto Cirio parla soprattutto di praticità e velocizzazione dell'azione di governo con l'applicazione dell'Autonomia: «La prima riunione è stata molto tempestiva e entro un anno arriverà una norma quadro all'interno della quale tutte le Regioni potranno muoversi. Le funzioni se gestite sul territorio sono più efficaci: non è una sfiducia nei confronti della gestione centrale, è un'azione pratica. Ogni volta che spostiamo il modello di governo più vicino al cittadino spendiamo meno, facciamo meglio e in tempi più brevi. Stiamo attuando ciò che è previsto dalla Costituzione».

Icona Newsletter

@Buongiorno Brescia

La newsletter del mattino, per iniziare la giornata sapendo che aria tira in città, provincia e non solo.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia