Italia e Estero

Attentato a Ranucci, 'non credo a mandanti politici'

Il giornalista Sigfrido Ranucci si affaccia dal balcone della redazione di Report per salutare il presidio in sua solidarietà riunitosi sotto la sede Rai di Via Teulada dopo l’attentato intimidatorio subito nella notte Roma, 17 ottobre 2025 ANSA/FABIO CIMAGLIA
Il giornalista Sigfrido Ranucci si affaccia dal balcone della redazione di Report per salutare il presidio in sua solidarietà riunitosi sotto la sede Rai di Via Teulada dopo l’attentato intimidatorio subito nella notte Roma, 17 ottobre 2025 ANSA/FABIO CIMAGLIA
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ROMA, 19 OTT - Un ventaglio di ipotesi investigative sul tappeto. Scenari, piste, su cui lavorare ma da cui non si esclude che l'attentato di giovedì sera al giornalista Sigfrido Ranucci possa essere stato messo in atto su commissione: una azione appaltata a bande albanesi, ai gruppi del sottobosco criminale del litorale romano o ad appartenenti alle frange estreme degli ultras. Chi indaga sta provando a mettere in fila i tasselli tenendo presente anche che l'ordigno lasciato all'estero della villetta a Pomezia, centro alle porte della Capitale, possa essere frutto dell'iniziativa di un singolo, quelli che in gergo terroristico vengono chiamati 'lupi solitari'. "Noi tocchiamo talmente tanti interessi e centri di potere - spiega Ranucci - che è impossibile capire l'origine, credo sia qualcuno legato alla criminalità, non credo nei mandanti politici".

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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