Italia e Estero

Arriva l'autunno, via dalle tende il prima possibile

Annunciati freddo e pioggia per i prossimi giorni. A rischio la salute dei 4.695 sfollati
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Le previsioni parlano di freddo e pioggia in arrivo e per le zone del terremoto vuol dire che arriva l’inverno, o quasi: dunque è urgente chiudere le tendopoli. L’ordine è partito ieri da Arquata del Tronto targato protezione civile e commissario alla ricostruzione. 
 
Lo hanno detto a chiare note Curcio ed Errani ai sette sindaci del cratere marchigiano, che proprio questo volevano sentirsi dire. Il tempo cambia, il sole lascia il posto all’acqua e al freddo e si rischia la salute e l’umore degli sfollati, arrivati a 4.695 persone assistite nei campi allestiti dalla Protezione civile. E svuotare le tendopoli si può grazie ai sindaci che si sono fatti i conti e hanno visto che tra hotel e case agibili, prima o seconda non conta, c’è la possibilità concreta di mettere la maggior parte degli sfollati marchigiani al riparo sotto ad un tetto sicuro, almeno per la gran parte di loro vicino ai centri storici.
 
L’ ok all’operazione lo ha dato lo stesso presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli: «Gli sfollati possiamo governarli». Ossia, abbiamo i posti qui, non li deporteremo in massa sulla costa. E mentre si va definendo la fine della prima emergenza «la prossima settimana vi comunicheremo il d-day per la chiusura delle tendopoli», ha detto Vasco Errani, nei campi di Amatrice e Norcia si prova a vivere una domenica come le altre e si celebrano messe tra le tende.
 
Continua anche la sottoscrizione per le vittime del terremoto promossa dal Giornale di Brescia con la Fondazione Comunità Bresciana Onlus e il supporto di Ubi banca e Abi. 

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