Italia e Estero

Arriva alla Camera il Ddl sull'agricoltura biodinamica

«Sono favorevole all'agricoltura biologica, ma la biodinamica è altra cosa», dichiara il Nobel per la fisica Giorgio Parisi
Il ddl delle polemiche: molti esperti si schierano a favore del biologico ma contro il biodinamico
Il ddl delle polemiche: molti esperti si schierano a favore del biologico ma contro il biodinamico
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Arriva oggi, martedì 8 febbraio, in aula alla Camera il disegno di legge delle polemiche, quello che regola il settore dell'agricoltura biologica. La sua approvazione è attesa con ansia e sollecitata dalle associazioni agricole, che considerano il provvedimento un passo cruciale per fissare norme e standard per un settore in rapido sviluppo, ma il mondo scientifico sta chiedendo da mesi di eliminare dal testo ogni riferimento all'agricoltura biodinamica, considerata una pratica priva di fondamenti scientifici e che rasenta superstizione ed esoterismo.

L'iter legislativo 

Approvato in Senato il 20 maggio 2021, il Ddl «Agricoltura con metodo biologico» era approdato alla Camera nella seconda metà di giugno, con l'esame da parte della Commissione Agricoltura.

I riferimenti all'agricoltura biodinamica sono contenuti negli articoli 1, 5 e 8 del Ddl e sono questi che la comunità scientifica nei mesi scorsi ha chiesto più volte di modificare. In questi mesi, però, nessuna modifica è stata apportata al testo del Ddl, la cui prima firmataria è l'on. Maria Chiara Gadda, capogruppo di Italia Viva nella Commissione Agricoltura della Camera.

Cos'è l'agricoltura biodinamica

Ma di cosa si parliamo nello specifico quando parliamo di agricolatura biodinamica? Questo tipo produzione fu eleborata nel primo Novecento dal teosofo tedesco Rudolf Steiner che tenne otto lezioni dal titolo Impulsi scientifico-spirituali per il progresso dell’agricoltura nelle quali argomentava la presenza di energie vitali che avrebbero, secondo lui, abitato il suolo. Si tratta dunque più di una filosofia che di una vera e propria pratica agricola

Dopo la morte di Steiner, questa visione quasi «spirituale» dell'agricoltura è stata screditata da numerosi esperti in quanto priva di valenza scientifica. Ad oggi la coltivazione biodinamica si caratterizza per l'assenza di intervento umano e per il mancato uso di fertilizzanti e concimi, tutelando la biodiversità vegetale e anmale

La differenza sostanziale, dunque, tra l'agricoltura biologica e quella biodinamica sta nel fatto che la prima è una tecnica certificata e regolamentata da leggi dell'Unione Europea mentre l'ultima no e viene da molti considerata al limite dell'esoterismo.

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Il parere del premio Nobel Parisi

«Sono favorevole all'agricoltura biologica, ma la biodinamica è altra cosa», osserva il Nobel Giorgio Parisi. «Lascare inalterato il testo del Ddl significherebbe , per il Parlamento, affermare la validità di metodi previsti da Steiner come l'uso di letame maturato nelle corna di vacca, oppure di fiori di Achillea sepolti per mesi nella vescica di cervo maschio». La preoccupazione principale è che, approvando il testo così com'è, il Parlamento possa alimentare una deriva irrazionale e antiscientifica.

«Fondamentale - ha detto Parisi - che in Italia si consolidi la cultura politica, affinché i nostri rappresentanti al Parlamento votino con conoscenza e competenza sulle questioni che sono chiamati ad affrontare». Un appello al quale si sono uniti oggi unita la senatrice Elena Cattaneo e il presidente dell'Accademia dei Lincei, Roberto Antonelli. È scesa in campo anche l'Accademia dei Georgofili, con il suo presidente, Massimo Vincenzini.

Le associazioni agricole spingono per il sì 

Le associazioni agricole spingono invece per l'approvazione rapida del Ddl. «L'augurio è che il testo, in discussione a partire da domani, venga approvato in tempi brevi preservando il suo impianto originale», ha osservato il presidente nazionale Confeuro, Andrea Michele Tiso.

Spingono per l'approvazione rapida anche Coldiretti, Codacons, Federbio, Legambiente, e Slow Food, per i quali è importante difendere produttori e consumatori e garantire la trasparenza degli acquisti e che rilevano come il Ddl preveda anche l'introduzione di un marchio per contrassegnare come 100% Made in Italy solo i prodotti biologici ottenuti da materia prima nazionale.

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