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'Aprire i social', nuovo requisito per visto di studio negli Usa

epa07593219 A cardboard box containing small American flags sits next to the entrance during a naturalization ceremony at a convention center in Los Angeles, California, USA, 22 May 2019. More than 6,000 new US citizen were naturalized today by the US Citizenship and Immigration Services (USCIS) in Los Angeles. In 2018, the United States naturalized 750,000 people nationwide. EPA/ETIENNE LAURENT
epa07593219 A cardboard box containing small American flags sits next to the entrance during a naturalization ceremony at a convention center in Los Angeles, California, USA, 22 May 2019. More than 6,000 new US citizen were naturalized today by the US Citizenship and Immigration Services (USCIS) in Los Angeles. In 2018, the United States naturalized 750,000 people nationwide. EPA/ETIENNE LAURENT
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NEW YORK, 18 GIU - Gli studenti stranieri che chiedono un visto per frequentare scuole e università americane dovranno rendere accessibili i propri profili social, per consentire ai diplomatici degli Stati Uniti di esaminare la loro attività online prima di ottenere visti per motivi di studio o di scambio. Lo ha annunciato il Dipartimento di Stato americano. Chi si rifiuterà sarà sospettato di voler nascondere tali attività alle autorità statunitensi. Le nuove linee guida incaricano i diplomatici Usa di esaminare la presenza online di chi fa domanda per individuare "eventuali segnali di ostilità verso i cittadini, la cultura, il governo, le istituzioni o i principi fondanti degli Stati Uniti". Un messaggio ottenuto separatamente da Politico istruisce inoltre i diplomatici a segnalare qualsiasi "forma di propaganda, aiuto o sostegno a terroristi stranieri e ad altre minacce alla sicurezza nazionale degli Stati Uniti", nonché "sostegno a molestie o violenze antisemite illegali". Il controllo delle attività "antisemite" rispecchia indicazioni analoghe fornite all'Ufficio per la cittadinanza e l'immigrazione degli Stati Uniti (Uscis), che fa capo al Dipartimento della Sicurezza interna, ed è stato criticato come un tentativo di reprimere l'opposizione alla condotta di Israele nella guerra a Gaza. I nuovi controlli sono rivolti a studenti e altri richiedenti visti delle categorie F, M e J, che comprendono l'istruzione accademica e professionale, nonché gli scambi culturali. "Gli americani si aspettano che il loro governo faccia tutto il possibile per rendere il Paese più sicuro, ed è esattamente ciò che l'amministrazione Trump sta facendo ogni singolo giorno", ha dichiarato un alto funzionario del Dipartimento di Stato, aggiungendo che il segretario di Stato Marco Rubio "sta contribuendo a rendere l'America e le sue università più sicure, portando allo stesso tempo il Dipartimento di Stato nel XXI secolo".

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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