Italia e Estero

Aperta un'inchiesta sugli attacchi web contro Mattarella

Hacker russi su twitter quando il presidente bocciò Savona e Di Maio invocò l’impeachment
Nel mirino degli haters. Il presidente della Repubblica Mattarella
Nel mirino degli haters. Il presidente della Repubblica Mattarella
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Toccherà anche ai pm della Procura di Roma fare chiarezza sui presunti attacchi web di troll russi al Presidente della Repubblica Mattarella, registrati nel maggio scorso proprio nelle ore più calde della crisi per la formazione del nuovo governo dopo il voto del 4 marzo. Da domani verrà avviato un fascicolo di indagine che sarà coordinato dal pool che si occupano dell’antiterrorismo e in particolare dei reati contro personalità dello Stato.

A piazzale Clodio è attesa una prima informativa della Polizia postale che ha ricostruito quanto avvenuto la notte tra il 27 e il 28 maggio scorso, proprio nelle ore in cui Mattarella espresse il suo «no» alla candidatura di Paolo Savona come ministro dell’Economia. Su twitter si registrò in pochi minuti la creazione di circa 400 nuovi profili, tutti riconducibili ad un’unica origine come accertato dalle Forze dell’ordine, dai quali partirono migliaia di messaggi di insulti e di inviti alle dimissioni nei confronti del Presidente della Repubblica.

Utilizzando la dicitura «#MattarellaDimettiti intorno alle due del mattino fu messo in atto un vero e proprio bombardamento di slogan contro l’operato di Mattarella con tanto di offese volgari e inviti a lasciare il colle più alto. Una regia unica che aveva come obiettivo il Quirinale già alle prese con una delicatissima vicenda politica durante la quale si è sfiorata la crisi istituzionale dopo una richiesta di impeachment dei 5S, rientrata alcune ore dopo.

L’ipotesi è che dietro questi attacchi simultanei possano esserci operatori russi specializzati in troll: si tratta soggetti anonimi che sui social lanciano messaggi provocatori. Una strategia che ricorda da vicino quanto avvenuto durante l’ultima campagna elettorale americana con lo scandalo Russiagate e le azioni disturbo sul voto messe in atto da «mani russe». Il profilo penale con cui rubricare il fascicolo di indagine sarà valutato dai magistrati dopo l’analisi dell’informativa. Di questa vicenda si occuperà anche il Copasir, con l’audizione del direttore del Dis, Alessandro Pansa fissata domani a Palazzo San Macuto.

Per il senatore Pd e componente del Copasir, Ernesto Magorno, «si tratta, di una vicenda assai inquietante e che merita tutti gli approfondimenti del caso. Ecco perché il Copasir raccoglierà una serie di elementi dell’audizione di Alessandro Pansa, a capo del Dis. Questa vicenda ci rende ancora più consapevoli del fatto che la cybersecurity sia un grande tema su cui concentrare sforzi e competenze; perché tocca non solo la sicurezza ma soprattutto la tenuta delle nostre democrazie».

 

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