Angola, scontri e 4 morti nelle proteste per il caro-carburanti

CAPE TOWN, 29 LUG - Quattro persone sono morte a Luanda, capitale dell'Angola, a seguito dello sciopero dei trasporti per l'aumento del carburante che è degenerato in violente manifestazioni anti governative. L'ondata di protesta ha portato migliaia di persone in strada che hanno bloccato il traffico e saccheggiato negozi scontrandosi con la polizia. "La questione del prezzo del carburante è solo l'ultima goccia che ha riacceso il malcontento popolare... La gente è stufa. La fame dilaga e i poveri sono sempre più miserabili", ha detto alla BBC Laura Macedo, un'attivista locale. La polizia ha arrestato più di 100 persone e ha condannato gli "atti di terrore urbano", tra cui la distruzione di 20 autobus. Lo sciopero è stato indetto dagli operatori dei taxi collettivi a seguito dell'aumento del 33% del diesel, misura introdotta all'inizio di luglio nell'ambito dei piani di rimozione dei sussidi per il carburante. Il provvedimento ha portato all'aumento dei prezzi degli alimenti di base e di altri prodotti di prima necessità. Il presidente João Lourenço ha accusato i manifestanti di usare l'aumento del carburante come pretesto per minare il governo quando il Paese si prepara a celebrare il 50° anniversario dell'indipendenza. "Anche dopo l'aumento, il prezzo del diesel in Angola rimane intorno ai 40 centesimi di dollaro [al litro], e non ci sono molti Paesi al mondo con prezzi così bassi", ha detto Lourenço a CNN Portugal in una recente intervista. Il salario medio mensile in Angola è di appena 70.000 kwanzas (75 dollari) e la promessa della presidenza di aumentarlo a 100.000 kwanzas non si è concretizzata. Oggi i principali negozi, banche e altre attività commerciali sono rimaste chiuse.
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