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Amnesty, 'Siria instabile, ripristinare domande di asilo'

epa11768271 A woman reacts as people arrive at Al-Mujtahid Hospital to identify relatives among the bodies retrieved from Sednaya prison, Damascus, Syria, 10 December 2024. According to the Syrian Observatory for Human Rights (SOHR), rescue teams have found the bodies of 15 people in Sednaya prison, as the Syrian Civil Defense group, the White Helmets, announced the conclusion of search operations for possible remaining detainees in potential undiscovered secret cells and basements within the prison 'without uncovering any unopened or hidden areas within the facility'. EPA/HASAN BELAL
epa11768271 A woman reacts as people arrive at Al-Mujtahid Hospital to identify relatives among the bodies retrieved from Sednaya prison, Damascus, Syria, 10 December 2024. According to the Syrian Observatory for Human Rights (SOHR), rescue teams have found the bodies of 15 people in Sednaya prison, as the Syrian Civil Defense group, the White Helmets, announced the conclusion of search operations for possible remaining detainees in potential undiscovered secret cells and basements within the prison 'without uncovering any unopened or hidden areas within the facility'. EPA/HASAN BELAL
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ROMA, 10 DIC - "In conformità con il diritto internazionale e gli standard sulla protezione delle persone rifugiate, le richieste di asilo devono essere trattate in modo rapido ed efficace. I Paesi europei devono continuare a considerare le circostanze individuali di ciascun richiedente asilo caso per caso. Devono immediatamente revocare le decisioni di sospendere le domande di asilo dei siriani e respingere ogni proposta di rimpatrio o di restrizione al ricongiungimento familiare". Lo afferma Eve Geddie, direttrice dell'ufficio di Amnesty International presso le istituzioni europee, secondo cui "la situazione in Siria è estremamente instabile". "Cinque decenni di brutalità e repressione non possono essere superati dall'oggi al domani. Tuttavia, i governi europei non hanno perso tempo a bloccare le domande di asilo dei siriani", ha spiegato la direttrice di Amnesty in un comunicato che ricorda come poco dopo la destituzione del presidente Assad, paesi europei come Austria, Belgio, Croazia, Danimarca, Francia, Germania, Grecia, Italia, Norvegia, Svezia e Regno Unito hanno annunciato che avrebbero rivisto le loro prassi in materia di asilo, principalmente considerando o attuando una sospensione delle domande di asilo in corso, presentate da persone di nazionalità siriana. Secondo Amnesty, ad oggi le informazioni credibili sulla situazione della sicurezza in Siria sono scarse ed è ancora poco chiaro quali gruppi armati controllino le diverse città e territori e come intendano governare le aree conquistate. Gli attacchi resi noti in Siria da parte di Israele, Stati Uniti e Turchia, così come i conflitti tra gruppi armati, rischiano di mettere ulteriormente in pericolo la popolazione civile. "In questo momento di cambiamenti e incertezze, gli stati europei devono evitare di far precipitare le persone rifugiate e richiedenti asilo in situazioni di ulteriore precarietà. Al contrario, la sicurezza e la dignità delle persone in cerca di asilo devono essere poste al centro delle decisioni politiche, e non sacrificate alle politiche anti-migratorie sempre più diffuse in Europa", ha affermato Eve Geddie.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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