Amatrice ricorda il sisma con una fiaccolata e una cerimonia

ROMA, 24 AGO - Grande emozione e senso di responsabilità verso le aspettative della popolazione e le esigenze di una ricostruzione che ha bisogno di una accelerazione: questo è stato il senso e il messaggio del nono anniversario del tragico sisma che, nel 2016, ha colpito Amatrice e le sue frazioni. E' quanto si legge in una nota del Comune di Amatrice. Una ricorrenza che è stata caratterizzata per la prima volta, sottolinea il Comune, dal rifiuto di invitare formalmente le istituzioni. Una scelta maturata dall'Amministrazione per due ragioni: "dare dignità esclusiva al dolore e al lutto di un'intera comunità" e mandare "un segnale forte di interlocuzione rivolto alla politica". Dopo la veglia che si è tenuta durante la notte, con una fiaccolata verso il centro storico, il rientro al parco Don Minozzi, alle ore 3.36 la lettura dei nomi delle vittime e i rintocchi del campanone, questa mattina si è tenuta la solenne deposizione della corona di fiori del governo al monumento alle vittime del terremoto, sempre al parco Don Minozzi. Subito dopo, la messa nel Palazzetto dello Sport, officiata dal vescovo di Rieti Vito Piccinonna, che nell'omelia si è soffermato sulla necessità di pensare al futuro con spirito di comunione e solidarietà. Erano presenti, oltre al sindaco Giorgio Cortellesi, "a titolo personale" il commissario Guido Castelli, l'assessore Manuela Rinaldi, il senatore Paolo Trancassini. "Questo è il momento della consapevolezza, della ricostruzione realistica e non illusoria o demagogica - ha affermato il sindaco Giorgio Cortellesi - bisogna accelerare la ricostruzione, il disegno della città futura, dai servizi moderni ed efficaci alle infrastrutture, sempre nello spirito di unità che deve caratterizzare una comunità resiliente come la nostra. E ognuno deve fare la sua parte, nessuno escluso".
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