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Albanese residente a Brescia molesta 13enne a Bellaria

Albanese 66enne residente da tempo in città stava allungando le mani su una ragazzina: colto in flagranza di reato, è stato arrestato
I poliziotti hanno individuato il 23enne esibizionista
I poliziotti hanno individuato il 23enne esibizionista
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A Brescia, a tempo perso, il «nonno vigile». In Romagna, nei mesi estivi, l’aiuto pizzaiolo. Questo quello che A. M., 66enne di origini albanesi da anni residente in città, faceva prima di essere sorpreso con le mani addosso ad una ragazzina di 13 anni sul lungomare di Bellaria.

Stando a quanto ricostruito dagli agenti della squadra mobile della questura di Rimini, grazie anche alla ricostruzione dei due poliziotti che hanno assistito alla scena e lo hanno arrestato in flagranza di reato, l’uomo dopo essersi avvicinato con una scusa, aver attaccato bottone ed aver scambiato due parole con lei, stava molestando una ragazzina su una panchina della nota località balneare.

Ad accorgersi delle sue manovre, in particolare di quelle delle sue mani, e del terrore negli occhi della giovanissima è stato il barista del bar dell’hotel posto proprio di fronte al luogo dove si stava verificando l’abuso. Questi ha immediatamente allertato i due poliziotti del posto di polizia estivo che per il periodo alloggiano proprio nel suo albergo e, di fatto, strappato dalla presa del 66enne l’inerme ragazzina. Gli agenti, un uomo e una donna, gli si sono avventati addosso prima che questi riuscisse a portarsi via la ragazzina e l’hanno condotto in questura a Rimini in pochi minuti.

Mentre il 66enne, già denunciato in passato a Brescia per atti osceni in luogo pubblico, veniva trasferito su ordine del pm riminese Luca Bertuzzi, nel carcere del capoluogo romagnolo con l’accusa di violenza sessuale, la ragazzina, visibilmente sotto choc, è stata presa in carico da una psicologa. Con l’aiuto della professionista la vittima è riuscita a ricostruire la dinamica dei fatti e a confermare le accuse come ipotizzate dagli agenti, grazie anche alle testimonianze oculari raccolte, e quindi ad offrire ulteriori elementi all’accusa e, automaticamente, a far sì che per lui si spalancassero le porte della Casa circondariale riminese. Qui l’uomo ieri è stato a colloquio con il suo difensore d’ufficio, l’avvocato Luca Campana. E qui attenderà l’interrogatorio di garanzia, con il giudice delle indagini preliminari.

Il 66enne albanese vive a Brescia ormai da anni. A Bellaria faceva la stagione in una pizzeria peraltro non distante dall’hotel e dalla panchina sulla quale si sono verificati i fatti. Per la brillantezza con la quale hanno risolto il caso gli agenti della questura di Rimini si sono meritati il plauso del capo della Polizia.

 

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